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Terzo Polo, Renzi: "Nessun motivo politico per rompere progetto"

"Nessun cambio di linea, evidente che Iv si scioglierà. Non farò nemmeno mezza polemica, se Calenda dice no se ne assumerà responsabilità". La replica di Azione: "Ecco la proposta che ha respinto"

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11 aprile 2023 | 22.26
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Sul Terzo Polo e il partito unico "non c'è nessun cambio di linea da parte nostra, anzi. Abbiamo accettato di tutto, il passo indietro mio, prima il partito unico, la polemica sui simboli. Non so cosa altro poter accettare, persino che il tesseramento valesse anche per il tesseramento unico". A dirlo è Matteo Renzi nel corso della riunione di Italia Viva dopo le voci e le polemiche di oggi su una imminente rottura con Azione. "E' inspiegabile - rimarca -, non c'è alcun motivo politico per rompere il progetto del Terzo Polo. Qualcuno dice che la rottura che viene paventata da Azione nasce per esigenze legate ai soldi, al Riformista, allo scioglimento dei partiti di origine. Si tratta di alibi e di finte motivazioni".

"Sui soldi: dall'inizio dell'unione Italia Viva-Azione abbiamo dato circa 1 milione e mezzo di euro, la maggior parte per promuovere il volto e il nome di Calenda, ci sono le fatture", ha spiegato il leader di Iv.

"E' evidente - sottolinea ancora Renzi - che se facciamo il partito unico si scioglie Italia viva e si scioglie Azione. Ma lo scioglimento anticipato non si è mai visto nella storia, prima si fa il partito unico".

"Da parte mia - ha aggiunto il leader Iv - non farò nemmeno mezza polemica nei confronti di Calenda, non ho elementi di frizione personale con nessuno. Questo atteggiamento fa male ai sogni e ai desideri di chi vorrebbe fare politica, ma non mi faccio trascinare nelle beghe politiche. E' folle mandare a monte tutto, se Calenda dirà di no si assumerà le responsabilità. Nessuno faccia o alimenti polemiche, se vogliono - sottolinea ancora Renzi - le facciano loro, noi no".

"Sul Riformista - ha quindi aggiunto - voglio essere molto chiaro. Nella telefonata che ha preceduto la mia conferenza stampa Carlo era entusiasta e mi ha spiegato che bisognava fare il giornale del Terzo polo. Io gli ho spiegato di no, non aveva senso".

"Manteniamo l'obiettivo delle europee del 2024, la battaglia decisiva. Lì - spiega - o il Terzo polo fa un buon risultato o il percorso fatalmente è destinato a venire meno. Noi siamo al lavoro per delle belle liste e per un buon risultato".

Toni "durissimi" intanto, si apprende, contro Matteo Richetti e Calenda alla riunione. Gli interventi più decisi sono stati quelli di Teresa Bellanova, Roberto Giachetti, Sandro Gozi, Ivan Scalfarotto, Lisa Noja.

AZIONE: "ECCO LA PROPOSTA RESPINTA DA RENZI" - "Questa è la proposta mandata a Renzi per la costituzione del partito unico settimane fa e da lui respinta. Non prevede alcuno scioglimento preventivo di Italia Viva e Azione, anzi si parla del 2025. E sono presenti tutte le garanzie di democraticità. Aspettiamo risposte di merito", fanno notare fonti di Azione, in replica alle affermazioni di Renzi sul Terzo polo.

Nel lungo documento, diviso per capitoli, si precisa tra le altre cose: "Entro il 15 giugno 2023, approvazione del manifesto politico e delle regole del nuovo partito unico da parte delle assemblee dei soggetti partecipanti con voto sull’intera proposta senza possibilità di modifica".

Poi, "entro il 15 settembre, chiusura delle iscrizioni rilevanti ai fini della costituente. Entro il 30 settembre, presentazione delle candidature agli organi nazionali del nuovo soggetto" con "costituente ed elezione degli organi nazionali entro la fine di ottobre, in modo da poter iscrivere il nuovo soggetto al registro dei partiti in tempo per poter anche essere ammesso al 2/1000". Inoltre, "Azione e IV trasferiranno al nuovo partito il 70% delle somme ricevute dal 2/1000 a partire dalla 2° rata del 2023 fino allo scioglimento dei partiti che dovrà avvenire entro il 1° trimestre del 2025".

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