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"Sono stato io a picchiarla, ma non volevo uccidere", figlio confessa

03 settembre 2019 | 10.05
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Marisa, uccisa a Cetona per aver chiesto un bicchiere d'acqua

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Sono stato io a prendere a botte la mamma, ma non la volevo uccidere". Ancora sconvolto per l'efferato delitto, Angelo Del Ticco, 45 anni, ha confessato, tra le lacrime e i continui singhiozzi, di essere l'assassino della madre, Marisa Tosoni, 84 anni, trovata massacrata con una decina di pugni alla testa nel suo letto in una villetta a Cetona, in provincia di Siena.

Il figlio, separato e disoccupato, con problemi da anni di dipendenza dall'alcol, ha ammesso di aver picchiato ripetutamente l'anziana donna durante l'interrogatorio svolto dal sostituto procuratore Siro De Flammineis nella caserma dei carabinieri a Cetona. "Ma non la volevo uccidere", ha ripetuto piangendo a dirotto il 45enne che è anche esperto di arti marziali.

"L'indagato ha reso piena confessione", hanno fatto sapere gli investigatori. Al termine dell'interrogatorio, completati gli atti, i carabinieri lo hanno arrestato e hanno accompagnato Del Ticco nel carcere senese di Santo Spirito su disposizione del pm di turno. L'uomo è accusato di "omicidio volontario pluriaggravato per futili motivi nei confronti di un prossimo congiunto commesso in stato di ebbrezza alcolica". L'arrestato è difeso dall'avvocato Francesca Traica di Castiglion del Lago (Perugia).

Marisa Tosoni è stata trovata morta nel proprio letto nella villetta con giardino in cui abitava con il figlio, lungo la Strada provinciale 21 al numero civico 14, dai sanitari del 118 che sono stati avvisati dallo stesso Angelo Del Ticco. L'uomo ha dato l'allarme intorno alle 5 di questa mattina, quando si è risvegliato. Si era addormentato qualche ora prima e non ricordava bene cosa fosse accaduto in casa, quando ha visto la madre in un lago di sangue: solo allora si è reso conto di quello che aveva combinato.

Sul posto sono intervenuti in breve tempo per le indagini i carabinieri del nucleo investigativo dei carabinieri di Siena e del nucleo operativo di Montepulciano. E anche a loro, piangendo e farfugliando, ha cercato di raccontare l'omicidio choc di cui era stato protagonista suo malgrado, stando al suo racconto.

Secondo quanto è stato ricostruito, sulla base della confessione fatta durante l'interrogatorio davanti al pm, Angelo Del Ticco, ieri sera poco prima della mezzanotte è stato chiamato dalla madre che gli ha chiesto un bicchiere d'acqua, dato che lei era impossibilitata ad alzarsi. Una richiesta che all'uomo, ubriaco e impegnato a chattare, è apparsa eccessiva e che avrebbe scatenato la sua ira.

Nella casa denominata "Villa Cristina" si è scatenato l'inferno, con Del Ticco che ha preso a colpire selvaggiamente la madre, sferrandole una decina di pugni in testa. Una volta tramortita la madre, il figlio, in preda al suo pesante stato di ubriachezza, si è addormentato. Solo al risveglio ha scoperto la madre priva di vita a causa del massacro compiuto a mani nude.

Sempre secondo quanto ricostruito, in più occasione, anche di recente, l'anziana madre avrebbe contestato al figlio lo stile di vita, considerato troppo dispendioso, che necessitava continuamente di soldi per mantenere un alto tenore. Il 45enne disoccupato vive grazie alla sola pensione della mamma.

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