(Aki) - Una "montatura". Cosi' il premier Recep Tayyip Erdogan ha definito il nuovo scandalo che lo coinvolge, relativo a presunte intercettazioni telefoniche di conversazioni tra lui e il figlio Bilal. Si tratta di cinque registrazioni nelle quali il premier e il figlio, coinvolto nell'inchiesta sulla 'Tangentopoli su Bosforo' esplosa alla fine del 2013, discutono su come nascondere grosse somme di denaro incassate per vie illecite. Le registrazioni, secondo i media turchi, risalgono a dicembre, nei giorni in cui sono stati eseguiti i primi arresti, tra i quali quelli dei figli di tre ministri.
Dopo un incontro nella notte con i vertici dell'intelligence, Erdogan ha affermato che le registrazioni sono false e ha parlato di una "montatura" finalizzata a sottrargli il potere. I partiti di opposizione, tuttavia, hanno chiesto al premier di dimettersi. Nei giorni scorsi, altre registrazioni di telefonate del primo ministro avevano sollevato un'ondata di polemiche. In alcune, Erdogan parlava con dirigenti del gruppo editoriale Ciner, che pubblica il quotidiano Haberturk, ai quali ordinava di non pubblicare notizie su politici di partiti avversari.
Le ultime registrazioni sono rimbalzate su tutti i social media e solo su YouTube sono state ascoltate quasi un milione e mezzo di volte. Ieri i media turchi riportavano inoltre che migliaia di persone, tra le quali il premier, il capo dell'intelligence Hakan Fidan, giornalisti, accademici, imprenditori e rapprensentanti di ong, sono stati intercettati per anni dalla polizia, nell'ambito di diverse indagini.
