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Usa: uccisero 14 civili iracheni, 4 agenti Blackwater condannati

Un giudce federale di Washington ha inflitto un ergastolo e tre condanne a 30 anni di prigione per i contractor della società di sicurezza privata che nel 2007 spararono all'impazzata per le strade di Baghdad mentre stavano scortando un convoglio del dipartimento di Stato

(Foto Infophoto)
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14 aprile 2015 | 12.08
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Si chiude con un ergastolo e tre condanne a 30 anni di prigione una delle tante pagine buie del periodo della permanenza delle truppe, e contractor, americani in Iraq. Queste le pene inflitte dal giudice federale Royce Lambert ai quattro ex agenti della Blackwater, una delle agenzie di sicurezza private che ai tempi dell'invasione dell'Iraq fornirono all'allora amministrazione Bush un vero e proprio esercito privato, che la giuria nei mesi scorsi aveva dichiarato colpevoli della sparatoria a Baghdad in cui rimasero uccisi 14 civili iracheni disarmati nel 2007.

All'ergastolo è stato condannato Nichols Slatten, 31enne di Sparta, in Tennessee per essere stato il primo ad aprire il fuoco avviando la strage di civili. Le altre tre condanne, per omicidio colposo, sono andate a Paul Slough, 35 anni, Evans Liberty, 32 anni e Dustin Heard, 33 anni. Tutti i condannati hanno annunciato ricorsi sostenendo che loro hanno sparato per autodifesa in una zona di guerra in una città considerata una delle più pericolose del mondo.

Lamberth, ex capitano dell'esercito che è stato nominato giudice da Ronald Reagan, ha detto che gli imputati, tutti ex militari, "appaiono essere tutti bravi ragazzi che non hanno mai avuto problemi", ma ha anche lodato lo sforzo del governo americano per aver appurato la verità dei fatti. E' la verità è che "questi ragazzi si sono fatti prendere dal panico e questa è una cosa che non può essere perdonata da un tribunale che deve riconoscere la gravità del crimine commesso ed il numero delle vittime".

Il giudice ha infatti sottolineato come da nessuna testimonianza sia emerso che gli agenti fossero stati oggetto di un attacco prima di aprire il fuoco mentre, insieme ad altri 15 colleghi, stavano scortando un convoglio del dipartimento di Stato a Baghdad, credendo di essere sotto il fuoco nemico.

Tra i testimoni, Mohammed Kinani, 43enne di Baghdad, che ora vive in Michigan, che durante la sparatoria ha perso il figlio di nove anni. La sentenza è stata letta in aula stracolma di familiari ed amici degli imputati. "Mi sento tradito dal governo che ho servito con onore, sono sicuro che verrò riabilitato in questa e nella prossima vita", ha detto uno dei condannati, Slough.

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