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Ucraina: Decaro (Anci), 'gestione profughi sia uniforme, più risorse per Sai'

28 marzo 2022 | 18.32
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"Abbiamo chiesto di avere un comportamento uniforme su tutto il territorio nazionale. La Protezione civile, con una circolare, ha indicato la procedura. Quindi si parte con i posti nei Cas (Centri accoglienza straordinaria ndr) e nei Sai (Sistema accoglienza integrazione ndr) che sono rispettivamente a gestione prefettizia e comunale. Terminati quelli, scatta la Protezione civile con i commissari regionali". Così all'Adnkronos il sindaco di Bari e presidente nazionale dell'Anci (Associazione comuni italiani), Antonio Decaro, a proposito delle problematiche cui vanno incontro i Comuni per quanto riguarda la redistribuzione dei profughi ucraini.

"Al 'tavolo' nazionale come Anci - aggiunge - abbiamo chiesto un comportamento uniforme in tutte le regioni”.  L’obiettivo dell’associazione nazionale dei Comuni è evitare che in alcune regioni vengono nominati come soggetti attuatori i sindaci e in altre no o che in alcune regioni si debbano occupare dell'accoglienza e in altre solo dell'assistenza. Ad oggi, secondo la normativa vigente i Comuni sono responsabili principalmente dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.

“Di quelli ci occupiamo in autonomia come abbiamo sempre fatto”, spiega Decaro. “Abbiamo chiesto nell'incontro con Draghi e la Protezione Civile della settimana scorsa di avere procedure semplificate e le risorse per l’ampliamento della rete di accoglienza così da dare risposte immediate ai minori che stanno arrivando”.

In questi giorni si stanno definendo anche le procedure che regolamenteranno l'accoglienza nelle famiglie per le quali il Governo sta valutando un rimborso diretto ai profughi attraverso Poste italiane mentre per l’accoglienza diffusa sarà direttamente la Protezione civile nazionale ad occuparsi della selezione e del reclutamento delle realtà del terzo settore. In questo caso i Comuni si limiteranno ad affiancare la Protezione civile nei primi momenti dell’accoglienza.

Per Decaro, anche per evitare polemiche come avvenuto ad esempio a San Giovanni Rotondo, è indispensabile "comunque passare dalle Prefetture e dalle Regioni e il Comune poi si mette a disposizione ma bisogna seguire la procedura nazionale perché altrimenti in maniera spontanea può pure funzionare i primi giorni ma, poi, quando i profughi aumentano rischiamo di andare in crisi. E' importante avere protocollo nazionale che sia univoco per tutti i territori".

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