Un leader dei ribelli filorussi nell'est dell'Ucraina ha ammesso 'esecuzioni' tra le fila dei separatisti "per evitare il caos". In un'intervista alla Bbc, Igor Druz, consigliere del comandante militare Igor Strelkov e portavoce per la regione di Donetsk, oltre che responsabile dell'ideologia dei ribelli, ha rivelato: "In molte occasioni, nello stato d'emergenza, abbiamo condotto esecuzioni, sparando per evitare il caos. Di conseguenza, le nostre truppe, che si sono ritirate da Sloviansk (ripresa il mese scorso dalle forze governative di Kiev), sono altamente disciplinate".
Druz ha illustrato poi la sua visione della cosiddetto "Stato di Novorossia" che intende costituire nella regione contesa a Kiev, una visione nella quale sono centrali i valori cristiani ortodossi e della famiglia, nella quale ci si oppone all'omosessualità, mentre si pensa all'introduzione della pena di morte per i crimini più gravi.
Il leader separatista ha infine definito "totalmente illegittimo" l'esecutivo ucraino: "Queste persone sono arrivate al potere commettendo omicidi ed attraverso un colpo di stato. Adesso stanno commettendo crimini di guerra, stanno bombardando le nostre città, le colpiscono e poi accusano i nostri combattenti, questo non ha senso, perché dovremmo bombardare città che sono sotto il nostro controllo?".
