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Ucraina, via libera a basi Russia in Donbass

La Duma adotta all'unanimità il Trattato d'amicizia con le Repubbliche di Donetsk e Luhansk

Fotogramma /Ipa
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22 febbraio 2022 | 15.14
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Crisi Ucraina-Russia, via libera alle basi russe nel Donbass. La Duma di Stato a Mosca ha infatti approvato all'unanimità, e con ovazione dei deputati, i Trattati di amicizia, cooperazione e assistenza reciproca con le autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk presentati al Parlamento dal Presidente Putin dopo aver dichiarato il riconoscimento della sovranità delle due entità e firmato gli accordi con i 'presidenti' di Donetsk e Luhansk, Denis Pushilin e Leonid Pasechnik. I trattati passano ora al Consiglio della Federazione, ha precisato il Presidente della Camera bassa del Parlamento, Vyacheslav Volodin. Nei trattati identici per le due 'repubbliche' si precisa che alle parti "sarà garantito il diritto a costruire, usare e migliorare infrastrutture militari sul reciproco territorio".

I confini delle Repubbliche di Donetsk e Luhansk saranno "controllati congiuntamente" insieme alla Russia, si prevede ne Trattato in cui si anticipa la definizione di un altro accordo sul tema. Il rublo russo sarà la moneta ufficiale nei due territori e le parti perseguiranno "un elevato livello di integrazione economica", con l'unione dei sistemi di trasporto ed energetici. I cittadini delle due Repubbliche potranno avere cittadinanza russa.

La Russia ha riconosciuto le autoproclamate Repubbliche popolari di Luhansk e Donetsk, vale a dire i territori "entro i quali la leadership delle due Repubbliche esercita autorità e giurisdizione", ha spiegato il ministero degli Esteri, rilanciato dall'agenzia Ria Novosti. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ripetuto più volte la formula secondo cui Mosca riconoscerà le repubbliche separatiste "entro i confini che si sono date". In gioco c'è il riconoscimento anche di porzioni di territorio delle due regioni amministrative ora controllate da Kiev (Mariupol, per esempio). Peskov ha rifiutato di precisare se la Russia riconoscerà o meno regioni che includano città come Mariupol.

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