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Comunicato stampa

Un libro di Mario Carparelli per riscoprire Giulio Cesare Vanini, eroe dimenticato della filosofia

15 novembre 2021 | 12.10
LETTURA: 2 minuti

Mario Carparelli
Mario Carparelli

Lecce, 15 novembre 2021- Nonostante la portata rivoluzionaria del suo pensiero (una forma di razionalismo radicale ateistico, proto-meccanicistico, antiteologico e antimetafisico) e la sua straordinaria fortuna internazionale (la sua bibliografia conta 10.000 titoli e abbraccia 50 lingue), il filosofo Giulio Cesare Vanini – l’ateo più celebre, più radicale e più maledetto del Seicento – è ancora poco conosciuto e studiato in Italia. Eppure, con le sue opere e con la sua testimonianza, ha segnato un punto di svolta nella storia della filosofia occidentale, gettando le basi per la nascita dell’Europa laica e moderna.

Nato a Taurisano, nell’attuale provincia di Lecce, nel gennaio 1585, il 9 febbraio 1619, quando aveva da poco compiuto 34 anni, fu bruciato a Tolosa per “ateismo, bestemmia, empietà e altri eccessi”. Prima di consegnarlo alle fiamme, gli strapparono la lingua, l’organo con cui aveva “offeso” Dio. Quando fu prelevato dal carcere per essere condotto al patibolo, pronunciò in italiano queste parole: “andiamo, andiamo allegramente a morire da filosofo”.

In Francia Vanini aveva pubblicato le sue uniche due opere pervenute, l’’Anfiteatro dell’eterna provvidenza’(Lione 1615) e ‘I meravigliosi segreti della natura, regina e dea dei mortali’ (Parigi 1616), divenendo un filosofo alla moda e un maître à penser per gli “spiriti forti” del suo tempo.

Riconosciuto nel Seicento come“ aquila degli atei” e “principe dei libertini”, nel Settecento come padre nobile dell’Illuminismo e nell’Ottocento come martire del libero pensiero e precursore italiano di Darwin per le sue idee sull’origine dell’uomo, per un’ingiusta accusa di plagio messa a punto dal suo conterraneo Luigi Corvaglia (Melissano 1892- Roma 1966), Vanini è stato ignorato o sminuito dalla cultura ufficiale del Novecento.

Solo negli ultimi anni la sua figura è stata riscoperta e rivalutata grazie all’impegno di vari studiosi italiani e stranieri, tra cui figura Mario Carparelli, attuale Vicepresidente del ‘Centro Internazionale di Studi Vanini’,che ha da poco pubblicato il libro ‘Giulio Cesare Vanini. Il filosofo, l’empio, il rogo’ (Liberilibri 2021), una prima e agile introduzione all’appassionante vicenda umana e intellettuale del filosofo pugliese, la cui storia viene raccontata rapsodicamente, attraverso una serie di flash e istantanee da cui emergono tutta la grandezza e la straordinarietà del personaggio.

Classe 1978, Mario Carparelli ha dedicato a Giulio Cesare Vanini numerosi articoli e volumi a carattere scientifico e divulgativo. Con Francesco Paolo Raimondi ha curato l’edizione critica con traduzione italiana delle sue opere per la collana Bompiani ‘Il Pensiero Occidentale’. Ha collaborato anche alla ‘Storia della Filosofia’ di Umberto Eco edita da Laterza, firmando la voce ‘Morire da filosofi: ateismo e libertinismo in Giulio Cesare Vanini’. Il suo ultimo testo, concepito per un pubblico di non specialisti, è arricchito da una prefazione del filosofo Sossio Giametta e da uno scritto del bibliofilo Dario Acquaviva.

Contatti: ufficiostampa@liberilibri.it

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