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Verso la nuova direttiva Elv, se ne parla a Ecomondo

06 novembre 2020 | 12.35
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Allo studio della Commissione europea c'è la nuova direttiva sui veicoli fuori uso. Ne discutono a Ecomondo digital i rappresentanti della filiera. "La legislazione sulla demolizione degli autoveicoli - spiega Anselmo Calò, presidente Fise - quest’anno si è arricchita attraverso il decreto legislativo 119, di modifica della legge 209, di una nuova normativa che in parte sostituisce e chiarisce, e in parte obbliga, la demolizione dei veicoli, un adeguamento della direttiva 2053, che secondo il programma doveva avere una riscrittura. Questa scadenza con il Covid è stata prorogata di un anno quindi entro il 31 dicembre 2021 verrà fatta la nuova direttiva, che dovrà essere recepita a livello nazionale nel 2023".

Calò ricorda alcuni aspetti della normativa come il fatto di "rendere pubbliche le procedure di selezione degli impianti, una cosa che era stata sempre da noi richiesta e che finalmente è legge, quindi speriamo che queste procedure vengano chiarite e messe nero su bianco, c’è poi una novità molto importante perché all’art 10 comma 1 della legge 209 sono state inserite le parole ‘informazioni per la messa in sicurezza e la demolizione’. Averle inserite ci metterà nelle condizioni di chiedere direttamente alle case automobilistiche queste informazioni".

Parlando del fluff, osserva, "qualcosa si è inceppato". "O i veicoli saranno di facile trattamento a costi inferiori, maggiori parti riciclabili, con facilità di trattarli, quindi diminuzione del fluff e dei costi, o il sistema non funziona: questo è compito della modifica della direttiva".

Per Alfonso Gifuni (Car-Confederazione Autodemolitori Riuniti), "il fluff è un problema soprattutto di noi autodemolitori. Il prezzo in gestione del fluff è caricato tutto sull'autodemolizione quindi siamo quelli maggiormente interessati a risolvere la questione".

Gifuni porta, poi, all'attenzione due questioni in particolare: "In realtà i problemi che attengono ancora al sistema dell’autodemolizione, in teoria, applicando la norma vigente già dal decreto Ronchi, non dovrebbero esistere se la norma fosse applicata correttamente". C'è "tutta la questione dei disagi agli sportelli del Pra che stanno diventando un onere notevole e appesantiscono i tempi della filiera. Noi con la tecnologia attuale dovremmo e potremmo in tempo reale aprire e ed estinguere la pratica, immediatamente quando viene conferito il veicolo, un paradosso che non si è risolto".

L’altra questione è "la definizione dei ruoli all’intero della filiera: nel momento in cui il legislatore è stato così chiaro nell’affidare le responsabilità e gli oneri economici della gestione del veicolo a fine vita in capo all’autodemolitore non si possono lasciare aperte delle vie di accesso con meccanismi impropri come la stessa figura del concessionario. Il percorso del veicolo fuori uso dovrebbe essere il più corto possibile", conclude.

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