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Violenze Capodanno Milano, 18enne fermato resta in carcere

14 gennaio 2022 | 10.32
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Il gip: "Fermato potrebbe fuggire e inquinare prove". E ancora: "Violenza brutale, agito con modalità da branco"

(Foto Fotogramma)
(Foto Fotogramma)

Resta in carcere il 18enne fermato a Milano per le violenze sessuali di gruppo avvenute in piazza Duomo a Milano la notte di Capodanno. Lo ha deciso il gip Raffaella Mascarino che ha convalidato il fermo.

In particolare il giudice ha convalidato il fermo del giovane per l'aggressione delle quattro ragazze avvenuta vicino alla galleria, mentre non ha convalidato la misura "per difetto di gravità indiziaria" per l'episodio della 19enne molestata, insieme a un'amica, a pochi passi dalla loggia dei Mercanti.

Il 18enne deve restare in carcere perché è "concreto ed attuale" il pericolo di fuga, così come l'ipotesi che "possa fattivamente 'inquinare' le fonti di prova" concordando con gli altri partecipi alle violenze "delle versioni di comodo da fornire agli inquirenti idonee a depistare le indagini". Sussiste inoltre, secondo il giudice, il pericolo di reiterazione del reato per le violenze sessuali di gruppo messe in atto dal branco "con la consapevolezza di poter approfittare dei festeggiamenti per il Capodanno per garantirsi l’impunità".

La presenza del giovane, riconosciuto dalle vittime e ripreso dalle telecamere presenti in zona - insieme a quella degli altri componenti del gruppo "di 40/50 persone che ha accerchiato le persone offese -, "ha senz’altro contribuito non solo a rafforzare gli intenti delittuosi dei concorrenti e ad agevolarne la condotta aggressiva, ma anche ad intimidire le giovani ragazze e, in particolare, a vanificare i tentativi di difesa e di respingimento posti in essere dalle stesse", sottolinea Mascarino. Il giovane, in Italia da agosto del 2019 e in attesta del rinnovo del permesso di soggiorno, non ha un lavoro né una residenza stabile.

Il giovane ha agito dimostrando "una chiara e consapevole adesione al progetto criminoso" del gruppo che ha aggredito quattro ragazze vicino alla galleria, "con una carica di violenza così brutale che solo grazie all’intervento fortuito di alcuni soccorritori non è sfociato in conseguenze ulteriori e più gravi", scrive ancora il gip.

"La mancanza di consapevolezza della gravità di quanto compiuto, dimostrata dal fatto di aver agito in un luogo pubblico, gremito di folla e confermata nel corso dell’interrogatorio, è indice di spiccata pericolosità del soggetto, che, se lasciato in libertà, potrebbe compiere altri delitti della stessa indole, anche sfruttando la forza di intimidazione del violento gruppo di cui fa parte, o anche approfittando di singole situazioni concrete in cui mischiarsi ad altri assalitori per dare libero sfogo ai propri istinti violenti ed alle proprie pulsioni sessuali", aggiunge.

"La spregiudicatezza dell’agire induce dunque a ritenere che Ibrahim, se non sottoposto a misura restrittiva, porrà in essere ulteriori comportamenti violenti connotati dal medesimo disvalore". Il 18enne "agendo con modalità da 'branco' unitamente ad altri soggetti, ha aggredito le persone offese utilizzandole a proprio piacimento e per soddisfare le proprie pulsioni, in spregio a ogni forma di rispetto della persona", conclude il gip Mascarino.

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