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'Pochi stranieri e nessun disabile': polemica su liceo di Roma

Immagine d'archivio (FOTOGRAMMA)
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11 febbraio 2018 | 18.02
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"Tutti, tranne un paio, gli studenti sono di nazionalità italiana e nessuno è diversamente abile". E' quanto si legge in un passaggio del rapporto di autovalutazione che il liceo classico 'E. Q. Visconti' di Roma ha fatto per la sezione 'Scuola in chiaro', sul sito del ministero dell'Istruzione, scatenando polemiche e manifestazioni bipartisan.

Lunedì, infatti, 'Liberi e Uguali' sarà in piazza del Collegio romano, davanti al liceo, con l'iniziativa 'Anche l'operaio vuole il figlio al Visconti' "per ricordare a tutti che la scuola è il luogo dell'inclusione e dell'incontro" sottolinea Adriano Labbucci. "Lo vogliamo ribadire - spiega - perché è triste leggere, nel rapporto di autovalutazione, come titolo di merito l'assenza di disabili o stranieri o che gli studenti non vengono dai ceti medio-bassi".

"La scuola pubblica è di tutti - aggiunge - e i suoi valori sono l'eguaglianza, il rispetto delle differenze, la lotta alle discriminazioni. E' bene ripeterlo".

Anche Serena Grasso, candidata di 'CasaPound Italia' alla Camera nel collegio di Lecce e provincia, si rivolge "al dirigente del Liceo più antico di Roma, che si vanta di non avere disabili nella sua scuola per favorire l'apprendimento degli alunni normodotati" per "dire due cose: la prima è che la sottoscritta, disabile al 100% dalla nascita, è laureata in scienze politiche con 110/110 e non ha mai rallentato l'apprendimento di nessuno".

"La seconda - prosegue Grasso - è che la presenza di disabili in aula insegnerebbe ai suoi alunni borghesi a non lamentarsi per le futilità e a capire le vere difficoltà della vita che alcuni loro compatrioti affrontano con coraggio e il sorriso".

AUTOVALUTAZIONE - Nel testo di autovalutazione pubblicato sul sito del ministero, si legge: "L'essere il Liceo classico più antico di Roma conferisce alla scuola fama e prestigio consolidato, confermato dalla politica scolastica che ha da sempre cercato di coniugare l'antica tradizione con l'innovazione didattica".

E ancora: "Le famiglie che scelgono il liceo sono di estrazione medio-alto borghese, per lo più residenti in centro, ma anche provenienti da quartieri diversi, richiamati dalla fama del liceo".

"La percentuale di alunni svantaggiati per condizione familiare è pressoché inesistente, mentre si riscontra un leggero incremento dei casi di DSA. Tutto ciò - si legge - favorisce il processo di apprendimento, limitando gli interventi di inclusione a casi di DSA, trasferimento in entrata o all'insorgere di BES".

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