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Legge stabilità, Renzi tiene il punto. Regioni: "C'è volontà di intesa"

18 ottobre 2014 | 20.17
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Il premier intende partire dagli sprechi delle Regioni. Chiamparino: "Sarebbe meglio spostare il carico al complesso dei ministeri". Fassino: "In sintonia con il governo ma faremo valere le nostre proposte". Tutti i numeri nelle slide di Palazzo Chigi. Dagli sgravi per le imprese al Tfr, ecco le misure nella bozza (leggi il PDF)

Matteo Renzi (Infophoto)
Matteo Renzi (Infophoto)

Un tono più mitigato da parte dei governatori che deve essere giudicato positivamente ma il punto resta lo stesso: pronti al confronto ma partendo dagli sprechi delle Regioni senza scaricare sui cittadini. Matteo Renzi tiene il punto e, a quanto si apprende, nel braccio di ferro con le Regioni sulla legge di stabilità non è intenzionato a modificare le sue posizioni.

In queste ore il premier è impegnato con le ultime limature al provvedimento, valutando con favore il fatto che, a fronte dell'importanza della manovra e della ampiezza degli interventi, le critiche si siano limitate finora praticamente solo alle Regioni. Insomma, per Renzi il testo della manovra è quello presentato in conferenza stampa mercoledì scorso.

Nel dettaglio, il lavoro di queste ore riguarda le correzioni per avere il naturale 'salvo intese' al testo e lunedì ci sarà il passaggio al Quirinale.

Le Regioni - Il governatore del Piemonte e presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino fa sapere da parte sua che "non c'è niente di irreparabile, la nostra volontà è di trovare un accordo, non di fare Masaniello per avere visibilità politica. Stiamo lavorando per affrontate il nodo della riduzione della spesa pubblica, però ci vuole del tempo. Vogliamo arrivare all'intesa e credo che le condizioni ci siano". Secondo Chiamparino, "sarebbe meglio trovare un'intesa spostando il carico del complesso degli enti locali al complesso dei ministeri. Ma siamo interessati a trovare l'intesa coerente con la manovra, che però vuol dire per noi senza mettere le Regioni nelle condizioni di alzare ticket o tasse". Ora "i materiali tecnici - spiega - sono all'attenzione di chi di dovere a livello nazionale. Siamo anche disponibili a stare dentro il taglio di 4 miliardi a condizione però di non incidere significativamente sulle spesa".

"La nostra - chiarisce - non è una posizione particolarmente guerrafondaia, ma molto responsabile e coerente".

I Comuni - Per quanto riguarda i Comuni, fa sapere il presidente dell'Anci Piero Fassino, "abbiamo chiesto un incontro al governo e non dubito che nei prossimi giorni si farà, e in quella sede faremo valere le nostre considerazioni e le nostre proposte". "Anche noi, in sintonia con il governo, vogliamo uscire dalla stagnazione e condividiamo l'ispirazione generale della legge di stabilità che è quella di ridurre il prelievo fiscale per liberare risorse, rilanciare sviluppo, investimenti e occupazione - aggiunge il sindaco di Torino - è evidente che questo comporta uno sforzo che viene richiesto tutti, anche a noi. Vogliamo discutere con il governo su come rendere lo sforzo che ci viene richiesto compatibile con i due vincoli che per noi sono ineludibili, non ridurre i servizi ai cittadini e non inasprire il prelievo fiscale".

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