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Meningite, i vaccini disponibili in Italia

28 dicembre 2016 | 10.43
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La meningite è un’infiammazione delle membrane (le meningi) che avvolgono il cervello e il midollo spinale. La malattia è generalmente di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi. La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di 7-10 giorni. La forma batterica è più rara ma estremamente più seria e può avere conseguenze fatali.

Sul fronte della lotta al meningococco, ricorda l'Istituto superiore di sanità, sono attualmente disponibili:

- vaccini polisaccaridici contro i sierogruppi A, C, Y e W 135, che però forniscono una protezione di breve durata ai soli soggetti di età maggiore di 2 anni;

- il vaccino coniugato contro il sierogruppo C (usato attualmente nei calendari vaccinali in Italia);

- il vaccino coniugato contro i sierogruppi A, C, Y e W 135;

- dal 2014 c'è poi il vaccino per prevenire le forme invasive da meningococco di sierogruppo B.

In caso di focolai epidemici da meningococco C, le attuali raccomandazioni internazionali indicano l’opportunità di introduzione della vaccinazione su larga scala nell’area geografica interessata quando l’incidenza è superiore a 10 casi per 100.000 abitanti nell’arco di tre mesi.

Esistono 13 diversi sierogruppi di meningococco, ma solo sei causano meningite e altre malattie gravi: più frequentemente A, B, C, Y e W135 e molto più raramente in Africa, X.

In Italia e in Europa, i sierogruppi B e C sono i più frequenti. I sintomi non sono diversi da quelli delle altre meningiti batteriche, ma nel 10-20% dei casi la malattia è rapida e acuta, con un decorso fulminante che può portare al decesso in poche ore anche in presenza di una terapia adeguata.

C'è poi Streptococcus pneumoniae (pneumococco) che, oltre alla meningite, può causare quadri clinici di sepsi, polmonite o infezioni delle prime vie respiratorie, come l’otite.

Come il meningococco, si trasmette per via respiratoria ma lo stato di portatore è assolutamente comune (5-70% della popolazione adulta). Esistono più di 90 tipi diversi di pneumococco. Le meningiti e le sepsi da pneumococco si presentano in forma sporadica e non è indicata la profilassi antibiotica per chi è stato in contatto con un caso poiché non si verificano focolai epidemici.

L'Haemophilus influenzae b (emofilo o Hi), infine, era fino alla fine degli anni Novanta la causa più comune di meningite nei bambini under 5 anni. Con l’introduzione del vaccino esavalente i casi di meningite causati da questo batterio si sono ridotti moltissimo. In passato il tipo più comune era l’Haemophilus influenza b (verso il quale è diretto il vaccino) mentre oggi sono più frequenti quelli non prevenibili con vaccinazione.

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