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Freddo, ecco che succede al corpo

09 gennaio 2017 | 08.58
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Le temperature rigide, soprattutto se accompagnate da venti gelidi, possono causare geloni, forme di congelamento lievi o gravi, ipotermia. Gli esperti del ministero della Salute hanno messo a punto una guida ad hoc, dove vengono citate le patologie da freddo.

GELONI - Sono lesioni della cute reversibili, compaiono se la parte esposta è umida o bagnata o c’è vento forte. E’ colpita soprattutto la cute delle dita, che si presenta bianca o giallo ‐ grigia e può essere presente una sensazione di intorpidimento e prurito d elle zone interessate, spesso non si avverte dolore ma, nei casi più gravi, le zone colpite possono gonfiarsi, arrossarsi e coprirsi di vescicole. E’ opportuno consultare il proprio medico curante.

CONGELAMENTO - Nelle forme lievi la parte colpita non duole e presenta una colorazione bianco ‐ grigiastra. In questo caso, basta riscaldare la parte colpita anche soltanto massaggiandola e alitandovi sopra. Nelle forme più gravi sono colpite le cellule dei tessuti, che possono andare in contro anche a necrosi. Le zone più colpit e sono quelle meno irrorate e più esposte come: mani, piedi, talloni, lobi auricolari, naso, guance, mento. Sono condizioni rare, si possono verificare nelle persone che trascorrono la notte all’aperto o in alta montagna. Le cause più frequenti del congelamento sono, oltre alle basse temperature, anche la presenza di vento forte e u midità relativa molto elevata. Il rischio diventa reale di fronte ad un’improvvisa bufera di vento o di neve, con umidità ai limiti di saturazione, specie se non si indossano indumenti adatti. Episodi gravi di congelamento possono verificarsi anche a seguito di immersioni in acque gelate. I segni iniziali di congelamento son o spesso lievi: cute pallida, fredda, edematosa, successivamente diventa arrossata fino a divenire cianotica e dolente, con comparsa di bolle e se l’esposizione al freddo persiste si ha comparsa di piccole zone di gangrena, fino al congelamento generale che interessa tutto l’organismo. La persona va soccorsa prontamente per evitar e l’assideramento.

IPOTERMIA - Se la temperatura corporea scende sotto i 35°C le funzioni vitali non possono più considerarsi efficienti. L’ipotermia è una situazione pericolosa perché i sintomi compaiono progressivamente. E’ opportuno riconoscere tempestivamente i primi segnali di ipotermia: parlare a scatti, difficoltà di deambulazione, tendenza ad inciampare, confusione mentale, perdita di coordinamento degli arti, sensazione di affaticamento e di freddo, tensione muscolare e, nei casi più gravi, perdita dei sensi fino al coma. Se si è in alta montagna , in attesa dell’arrivo dei soccorsi possono essere molto utili massaggi leggeri sulla superficie co rporea e mettere, se possibile, la persona a riparo dal freddo e dal vento, copr irla con indumenti caldi e coperte, somministrare abbondanti liquidi caldi, come tè e caffè allungato, brodo vegetale. Evitare la somministrazione di bevande alcoliche.

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