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Cervello 'scongelato' senza danni, nuovo passo verso l'ibernazione

15 febbraio 2016 | 16.49
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Cervello 'scongelato' senza danni, nuovo passo verso l'ibernazione

Pubblicato sulla rivista 'Cryobiology' un grande successo nel campo dell'ibernazione, che potrebbe aprire la strada a progetti scientifici ambiziosi, inclusa la 'crioconservazione' di esseri umani. Si tratta di un esperimento guidato da Robert McIntyre della società 21st Century Medicine, che ha portato avanti il congelamento e il successivo scongelamento di un cervello di coniglio, senza riportare alcun danno. Un progetto che è stato completato dopo 5 anni di tentativi e che si è guadagnato il premio della Brain Preservation Foundation, che aveva lanciato la sfida ai ricercatori.

Per evitare di danneggiare il cervello e i neuroni a causa dei cristalli di ghiaccio che si formano quando vengono utilizzati metodi di congelamento tradizionali, i ricercatori hanno utilizzato la vitrificazione, sfruttando sostanze crioprotettrici: l'organo del piccolo mammifero è stato fatto scendere a -211 gradi Fahrenheit (-135° C) e, quando è stato scongelato, le sinapsi del cervello, le strutture intracellulari e le membrane cellulari sono rimaste intatte. E' stata impiegata una sostanza, chiamata glutaraldeide, che ha aiutato a raggiungere questo traguardo ma che, essendo tossica, dovrà essere sostituita con molecole non nocive. Il progetto alimenta la speranza di sviluppare un metodo sicuro ed efficace per l'ibernazione umana, per 'crioconservare' ad esempio malati terminali fino al momento in cui saranno disponibili cure efficaci per la loro patologia. Una scelta che già alcune centinaia di persone nel mondo hanno fatto grazie ad aziende specializzate.

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