Roma, 10 apr (Adnkronos Salute) - I centri di fecondazione assistita sono pronti per la procreazione eterologa. "Non ci sono ostacoli: le procedure sono uguali per la donazione interna alla coppia (omologa) o esterna (eterologa)". Lo spiega Laura Rienzi, presidente della Società italiana di embriologia riproduttiva (Sierr), che non nega, però, qualche difficoltà di ordine pratico legato all'accesso alle cellule congelate. "Dovremmo sicuramente consultare gli avvocati per chiarire i dettagli", ammette.
Gli strumenti, però, ci sono tutti. "Nel 2007 - ricorda l'esperta oggi alla conferenza stampa dell'associazione Coscioni a Roma - abbiamo recepito la normativa europea a massima tutela per le coppie e per le cellule. I centri italiani hanno un'elevatissima qualità tecnologica. Possiamo veramente cominciare l'applicazione dell'eterologa immediatamente dopo la pubblicazione della sentenza in Gazzetta ufficiale. E non ci può essere il Far West, come alcuni dicono. E' esattamente il contrario perché i centri devono utilizzare le cellule congelate con tutti i requisiti richiesti dalla normativa e rispettare regole severe".
L'Italia, dice l'embriologa, "è leader nel congelamento degli ovociti. Dunque se agli spermatozoi si può già accedere perché esistono banche europee (e si costituiranno facilmente banche italiane), questo sarà possibile presto anche per gli ovociti grazie ai nostri biologi che, insieme ad altri colleghi europei, hanno messo a punto la vitrificazione degli ovociti che permetterà di attivare banche, di facilitare l'ovodonazione e renderla meno costosa". Ma come accedere alla donazione degli ovuli? Nella pratica, secondo l'esperta, la via più semplice potrebbe essere quella di usare, attraverso la donazione, gli ovociti delle donne che ne hanno congelati in sovrannumero durante cicli di fecondazione - "con i necessari controlli e valutazioni " - o quelli conservati in banche europee. Procedure che i centri avvieranno, però, solo dopo aver consultato gli avvocati.
