Milano, 7 mag. (Adnkronos Salute) - Abolire la legge Daccò "all'origine di molti dei recenti scandali della sanità lombarda", superando definitivamente "il sistema formigoniano". E aggiungere una 'S' al Sistema sanitario regionale (Ssr), trasformandolo in un Sistema socio sanitario regionale (Sssr) che faccia capo "a un unico assessorato che include sanità e welfare. La nuova struttura ha un unico bilancio, un'unica direzione con un evidente risparmio di risorse". Sono queste le principali linee del progetto di legge per la riforma della sanità lombarda presentato oggi al Pirellone dal Pd, durante un incontro al quale hanno partecipato la vice presidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi, il segretario regionale Pd Alessandro Alfieri, e il capogruppo del Pd in Commissione Sanità Carlo Borghetti.
Ai principi della riforma sanitaria lombarda illustrati ieri ai gruppi tecnici di maggioranza, il Pd risponde con una 'contro-riforma' la cui "idea fondante è abolire la separazione tra sistema sanitario e sociale", superando "l'attuale frammentazione" e offrendo ai pazienti "un unico punto di accesso a cure e servizi assistenziali". Nel pdl 'targato' Pd vengono integrati il piano socio sanitario regionale, i piani socio sanitari locali e piani sociali di zona dei Comuni.
"A garanzia di uniformità e adeguatezza di intervento su tutto il territorio regionale", opererebbero 3 agenzie: "Agenzia regionale per la programmazione, l'accreditamento, l'acquisto e il controllo delle prestazioni; Agenzia regionale per l'innovazione, la ricerca e il governo clinico, che svolge anche i controlli sull'appropriatezza e qualità delle prestazioni cliniche (svolti oggi in modo puramente formale); Agenzia regionale per l'emergenza e l'urgenza (Areu), che già esiste e gestisce il 118". (segue)
