"Ora siamo in piena fase epidemica e quindi cresce il numero delle persone a letto", spiega Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg). "Ci aspettiamo un numero massimo di casi intorno al 10 di febbraio"
I virus influenzali e parainfluenzali dell'inverno hanno già colpito, da novembre ad oggi, "circa 4 milioni e mezzo di italiani, di cui 1,9 milioni con influenza vera e propria. Ora siamo in piena fase epidemica e quindi cresce il numero delle persone a letto", spiega all'Adnkronos Salute Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg). "Ci aspettiamo un numero massimo di casi intorno al 10 di febbraio e l'inizio di un decremento di infezioni alla fine del prossimo mese", aggiunge l'esperto, ricordando che "tutte le persone che si sono ammalate sono passate almeno una volta nello studio del proprio medico di famiglia".
A questo punto l'arrivo dell'ondata di freddo prevista non varierà particolarmente l'andamento di questa influenza, che si sta rivelando particolarmente brutta "per la somma della maggiore aggressività del virus, che non ci aspettavamo, con la percentuale, che pare abbastanza consistente, delle persone che non si sono vaccinate per l'ingiustificato allarme sui rischi legati al vaccino. Una f ollia collettiva che pagheremo cara. Intanto con il numero dei casi che, se dovesse continuare a crescere a questi ritmi potrebbe raggiungere i dati del 2004-2005, tra i più pesanti degli ultimi anni. E, poi, dovremmo anche vedere quanti decessi in più ci saranno per complicanze. E questo è assurdo considerando che un'arma di prevenzione efficace, il vaccino, l'abbiamo".
Le persone che si ammalano, intanto, stanno facendo i conti con i fastidiosi sintomi della sindrome influenzale. In particolare a creare più disagio, dice Cricelli, è "la tosse che persiste anche dopo la fase acuta e che, oltre al fastidio fisico, mette a dura prova anche i nervi", conclude.
