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Sanità: Gb, mandata a casa con feto morto in busta di plastica

22 settembre 2015 | 17.44
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Sanità: Gb, mandata a casa con feto morto in busta di plastica

"Mi hanno mandato a casa con il mio bimbo morto in una busta di plastica, come fosse un takeaway". La denuncia arriva dalla modella e star del Grande Fratello britannico Sallie Axl, 27 anni e già madre di una bambina, furibonda per il trattamento ricevuto dopo un aborto spontaneo questa estate. La donna afferma di essere stata mandata a casa dai sanitari con il figlio morto in una scatola e una busta di plastica. E accusa lo staff del St. Mary's Hospital di Manchester di averla trattata senza compassione e umanità, oltre ad aver rischiato la vita a causa di un'infezione contratta dopo l'aborto.

"Il 17 luglio mi hanno consegnato il mio bimbo morto in una scatola e una busta di plastica", come fosse "un takeaway". La donna spiega di essere andata alcune settimane prima in ospedale, qui hanno visto che la gravidanza si era interrotta a causa di un aborto spontaneo. "Ma dall'ospedale non hanno rimosso il mio bambino, hanno lasciato che mi infettasse, causandomi un'emorragia".

Il malore l'ha portata di nuovo in ospedale, e qui è stata sottoposta a cure che le hanno salvato la vita. Ma la modella nel post su Facebook che sta facendo il giro della stampa britannica, denuncia un trattamento disumano e la consegna del piccolo feto morto in un sacchetto, come fosse una cosa.

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