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Istat, oltre 4 milioni di persone in povertà assoluta

(Infophoto) - INFOPHOTO
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15 luglio 2015 | 10.18
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Allarme povertà in Italia. Nel 2014 un milione e 470 mila famiglie (5,7% di quelle residenti) era in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni 102 mila persone. Sono le stime diffuse nel report sulla povertà in Italia che provengono dall'indagine sulle spese delle famiglie che ha sostituito la precedente indagine sui consumi.

Il fenomeno, per quanto allarmante, non sembra però in crescita. Dopo due anni di aumento, l’incidenza della povertà assoluta in Italia si mantiene infatti sostanzialmente stabile. Anche sul territorio, si attesta al 4,2% al Nord, al 4,8% al Centro e all’8,6% nel Mezzogiorno.

Nonostante il calo dal 12,1 al 9,2%, la povertà assoluta rimane quasi doppia nei piccoli comuni del Mezzogiorno rispetto a quella rilevata nelle aree metropolitane della stessa ripartizione (5,8%). Il contrario accade al Nord, dove la povertà assoluta è più elevata nelle aree metropolitane (7,4%) rispetto ai restanti comuni (3,2% tra i grandi, 3,9% tra i piccoli).

Tra le famiglie con stranieri la povertà assoluta è più diffusa che nelle famiglie composte solamente da italiani - prosegue l'Istat nel report - dal 4,3% di queste ultime, in leggero miglioramento rispetto al 5,1% del 2013, al 12,9% per le famiglie miste fino al 23,4% per quelle composte da soli stranieri. Al Nord e al Centro la povertà tra le famiglie di stranieri è di oltre 6 volte superiore a quella delle famiglie di soli italiani, nel Mezzogiorno è circa tripla.

Dall'indagine dell'istituto di statistica emerge inoltre che l’incidenza di povertà assoluta scende all’aumentare del titolo di studio: se la persona di riferimento è almeno diplomata, l’incidenza (3,2%) è quasi un terzo di quella rilevata per chi ha la licenza elementare (8,4%). Inoltre, la povertà assoluta riguarda in misura marginale le famiglie con a capo imprenditori, liberi professionisti o dirigenti (l’incidenza è inferiore al 2%), si mantiene al di sotto della media tra le famiglie di ritirati dal lavoro (4,4%), sale al 9,7% tra le famiglie di operai per raggiungere il valore massimo tra quelle con persona di riferimento in cerca di occupazione (16,2%).

Come quella assoluta, la povertà relativa risulta stabile e coinvolge, nel 2014, il 10,3% delle famiglie e il 12,9% delle persone residenti, per un totale di 2 milioni 654 mila famiglie e 7 milioni 815 mila persone.

Anche per la povertà relativa si conferma la stabilità, rispetto all’anno precedente, rilevata per la povertà assoluta nelle ripartizioni geografiche e il miglioramento della condizione delle famiglie con a capo una persona in cerca di occupazione (l’incidenza della povertà relativa passa dal 32,3% al 23,9%) o residenti nei piccoli comuni del Mezzogiorno (dal 25,8% al 23,7%); in quest’ultimo caso il miglioramento si contrappone al leggero peggioramento registrato nei grandi comuni rispetto all’anno precedente (dal 16,3% al 19,8%).

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