Deludente Job Report manda in rosso listini europei e Wall Street
La Borsa di Milano annulla i guadagni registrati ieri con l'euforia per il possibile prolungamento del Quantitative easing a oltre il 2016 e chiude in forte ribasso, riportandosi ai valori registrati mercoledì scorso. Il Ftse Mib, che ieri aveva chiuso a 22.177 punti (+2,6%), termina la settimana con una perdita di oltre il 3% (-3,18%) a 21.472 punti. Pesano le vendite sul comparto bancario, con Unicredit in testa (-4,93%).
Alle prese di beneficio si somma un deludente job report di agosto, che registra una crescita dei posti di lavoro negli Stati Uniti inferiore alle attese: oltre a rendere nuovamente incerta la decisione sui tassi di interesse che la Fed dovrà prendere entro l'anno, i dati rinfocolano i timori per una possibile frenata dell'economia globale.
La Borsa di Wall Street, partita in calo, accentua i ribassi e spinge tutte le europee sui minimi di seduta. Il Dow Jones lascia sul terreno l'1,6% a 16.112 punti; il Nasdaq segna -0,85% a 4.693 punti. Tra le piazze europee, la peggiore è Milano, seguita, nell'ordine, da Parigi (-2,8%), Francoforte (-2,7%), Amsterdam (-2,6%) e Londra (-2,4%).
Tra i titoli tengono Pirelli, che chiude invariata, Italcementi (-0,25%) e World Duty Free (-0,10%). Per quanto riguarda le banche, oltre a Unicredit (-4,9%), sono in forte calo Mps (-4,8%), Intesa Sp (-4,68%), Banco Popolare (-4,42%) e Bper (-4,41%). In flessione anche i titoli del lusso: Moncler cede il 4,27%, Tod's il 4,07% e Luxottica il 2,21%. Da segnalare, la forte perdita di Finecobank (-6,3%), oggi sospesa per eccesso di ribasso.
Stabile lo spread tra Btp e Bund tedeschi, che si attesta a 120 punti, in linea con l'apertura. E' in lieve calo, oggi, il prezzo del petrolio: il Wti è scambiato a 46,17 dollari al Nymex (-1,24%).
