Ora, sostiene il ministro della Salute, occorr passare ad una seconda fase "basata sulla stabilità normativa e la rapidità di accesso ai nuovi farmaci, superando la frammentazione regionale in sanità e riequilibrando i poteri e le competenze tra Stato e Regioni"
"La sanità, nel suo complesso, e quello farmaceutico in particolare è stato il comparto più aggredito dalle manovre passate: quindi, a mio parere, ha già dato. Ora bisogna entrare in una seconda fase". Lo sottolinea il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel messaggio inviato all'assemblea pubblica di Farmindustria, parlando dell'accordo sui tagli in sanità oggi all'esame della Conferenza Stato-Regioni.
Una seconda fase che, spiega, "dovrà essere basata sulla stabilità normativa, la rapidità di accesso ai nuovi farmaci, superando la frammentazione regionale in sanità e riequilibrando, concretamente, i poteri e le competenze tra Stato e Regioni".
Sui tagli la discussione è ancora in corso. Le Regioni, ricorda Lorenzin, "chiedono che l'industria farmaceutica partecipi al taglio dei 2,352 miliardi anche con una riduzione del livello di finanziamento". L'impegno del ministro, che sarà oggi pomeriggio alla Stato-Regioni per partecipare al confronto, è anche "far comprendere che in Italia non è vero che si spende troppo per la sanità o in farmaci". La farmaceutica "è un asset strategico per l'Italia. Vogliamo continuare a difenderlo".