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4 Novembre: Berceto, niente soldi per ghirlanda e sindaco fa il cameriere

02 novembre 2015 | 17.15
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4 Novembre: Berceto, niente soldi per ghirlanda e sindaco fa il cameriere

Il Comune di Berceto, in provincia di Parma, non ha un euro per comprare una corona d'alloro da deporre, il 4 novembre, in omaggio ai caduti dell'Unità d'Italia e delle Forze armate. A denunciarlo è il sindaco civico Luigi Lucchi che per protesta domani sera, dalle 19 alle 22, vestirà i panni di cameriere e servirà a tavola i clienti del ristorante 'La Brace' di Parma. Lucchi, non nuovo a proteste eclatanti, visto che ha già posato in boxer contro l'eccessiva pressione fiscale, si è trasformato in mendicante per denunciare i tagli del Governo e si è anche autocandidato al Quirinale, torna dunque a fare parlare di sé e chiama i suoi concittadini a sostenerlo con una lettera aperta, corredata di foto che lo ritrae con tanto di piatti in mano e fascia tricolore.

"Oggi il Comune, per davvero, non ha i soldi per acquistare una ghirlanda. Una vergogna - scrive Lucchi - la responsabilità maggiore è del Governo che dal 2012 non solo non dà soldi ai Comuni, ma 'ruba' dalle tasse ed imposte comunali, somme consistenti. A Berceto ruba circa un milione all’anno."

"Intanto, il gruppo Alpini di Berceto, attraverso il loro capogruppo, Nando Villani e il consigliere Provinciale, Renato Atti, ancora una volta, si sono dichiarati disponibili ad acquistare la corona d’alloro per onorare i Caduti il 4 novembre - prosegue il sindaco - non avevo dubbi ma ritengo giusto, anche a livello nazionale, come sindaco, fare sapere in che condizione si trovano i Comuni e certamente Berceto".

"denuncerei gli ultimi 3 premier per interruzione di pubblico servizio"

(Adnkronos) - "Alla fine della prima guerra mondiale, nonostante la miseria, la fame, le rovine, i Comuni, con l’aiuto dei cittadini, costruivano monumenti per onorare i caduti - prosegue il primo cittadino - a Berceto era stato acquistato un grandioso altare in legno, tutto scolpito, per il Duomo, proprio per ricordare i 187 martiri di Berceto. Oltre a questo era stata realizzata una grande lapide in marmo lavorata e con inciso, tutti i nomi dei caduti. Spese ben superiori, ovviamente, al costo di una ghirlanda d’alloro". La stessa che oggi il Comune pare non possa permettersi.

"Se trovassi un legale di grido e capace, che non volesse onorari, denuncerei i Presidenti del Consiglio: Monti, Letta e Renzi, per interruzione di pubblico servizio" si legge ancora nella nota di Lucchi che annuncia la protesta, dicendosi convinto che "questi soldi rubati, gettati nella voragine di Roma, infatti, impediscono l’erogazione di servizi che tra l’altro i cittadini, pagando tasse ed imposte comunali, ritengono, a ragione, di meritare".

"Ho fatto di tutto, come sindaco, per contrastare le azioni del Governo contro i Comuni e la Costituzione, ma ho sempre trovato un muro di gomma. Un silenzio assordante - ricorda il primo cittadini di Berceto - l'unico sfogo è quello d’ingegnarmi, come ne sono capace, in azioni eclatanti che possono far capire, a tutti, questa vergognosa situazione".

"nessuna strumentalizzazione, tra i caduti al fronte c'è anche mio nonno"

(Adnkronos) - "Credo fermamente di non strumentalizzare nessuno ed ancor meno i caduti, tra questi c’è anche mio nonno ucciso al fronte nel 1916 lasciando mia mamma senza padre a soli 2 anni. Ritengo, infatti, che anche noi, come loro, dobbiamo lottare per una Patria giusta - rimarca ancora - dimostrare coraggio. Non restare in silenzio. Questo è vero per i caduti della prima guerra mondiale ed è vero per i martiri della Resistenza. Il dubbio, infatti, che va sconfitto è quello che pone questa domanda: Ne valeva la pena di morire per un’Italia, che ora ci ritroviamo, tanto ingiusta e moralmente corrotta?".

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