(Aki) - Circa duemila manifestanti sono scesi in piazza a Beirut in occasione della Giornata della donna, per chiede l'adozione di una legge contro le violenze domestiche. I manifestanti, sia donne che uomini convocati dall'organizzazione Kafa contro al violenza basata sul genere, hanno sfilato tra il quartiere Mathaf e il palazzo di giustizia. Molti dei presenti mostravano cartelli con scritte che denunciavano la difficile condizione femminile in Libano.
"Si vergogni quella nazione che uccide le sue donne in nome dell'onore", si leggeva su alcuni cartelli. "Finche' la violenza non e' considerata una vergogna, le leggi sono solo slogan", si leggeva su altri. Tra i manifestanti c'era anche Layla Yaacoub, madre di Roula Yaacoub, 31enne trovata morta in casa lo scorso luglio. Nonostante i giudici abbiano scagionato il genero, la donna continua a battersi perche' sia riconosciuto che la figlia e' morta per le sue percosse.
Una legge contro le violenze domestiche e' stata presentata per la prima volta al parlamento libanese nel 2010, ma il suo iter e' andato avanti con grande lentezza e gli emendamenti ne hanno profondamente trasformato il testo. Non si parla piu' di violenza contro le donne, ma di violenze contro la famiglia ed e' stato rimosso l'articolo che condannava lo stupro commesso dal marito, al quale si opponevano molti religiosi. Sottoposta a una prima votazione nel 2012, ha ottenuto il 'si'' di appena 43 deputati su 128.
