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Avellino, ucciso a coltellate: figlia e fidanzato confessano

24 aprile 2021 | 10.33
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L'uomo non approvava la loro relazione. I due giovani volevano uccidere tutta la famiglia

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Un uomo di 53 anni è stato ucciso nella sua abitazione ieri sera ad Avellino. Per l'omicidio sono stati fermati la figlia e il fidanzato di lei. Ascoltati dal pm della Procura di Avellino negli uffici della Questura, i due giovani hanno confessato. Il movente sarebbe da individuare nel fatto che il padre della ragazza non vedeva di buon occhio la loro relazione sentimentale.

Il delitto è avvenuto mentre in casa erano presenti la moglie e l'altra figlia della vittima. Sono loro ad aver chiamato il 118 dopo aver trovato l'uomo in un lago di sangue, accoltellato più volte. I sanitari lo hanno trasportato d'urgenza all'ospedale Moscati ma per lui non c'è stato niente da fare. Nel frattempo nell'abitazione in corso Vittorio Emanuele, nel centro di Avellino, sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, trovando le due donne in stato di choc.

Le indagini avviate dalla Squadra Mobile della Questura di Avellino e coordinate dalla Procura irpina si sono subito concentrate sulla figlia, non presente nell'abitazione all'arrivo degli agenti, e sul fidanzato di quest'ultima, un 22enne di Cervinara, paese della provincia. I due avevano infatti avuto diverbi con il padre di lei. I poliziotti si sono recati nell'abitazione del ragazzo a Cervinara, trovando sia lui che la figlia 18enne della vittima.

Entrambi sono stati sottoposti a fermo per omicidio volontario. I due giovani volevano uccidere tutti i membri della famiglia della ragazza e non solo il padre. Nel corso dell'interrogatorio hanno riferito che il loro piano avrebbe dovuto concludersi con la loro fuga dopo l'uccisione anche della madre e della sorella della giovane. Una vera e propria strage pianificata dalla coppia e non portata a compimento per ragioni ancora da definire. Il movente, secondo quanto accertato, sarebbe da collegarsi alla conflittualità che si era generata tra la coppia e i genitori di lei, che osteggiavano il loro rapporto sentimentale.

Sono stati decisivi i messaggi contenuti nei telefonini dei due giovani per permettere agli investigatori di ricostruire l'omicidio.

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