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Bullismo: prosegue progetto Siap 'Frena il Bullo'

07 febbraio 2022 | 10.21
LETTURA: 2 minuti

Il 7 febbraio è la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo. Istituita su iniziativa del Miur, questa giornata è un'occasione per riflettere su un fenomeno ancora troppo diffuso e soprattutto su quali possano essere gli strumenti per impedire che fenomeni di prevaricazione continuino ad accadere. Su questo delicato tema l'impegno concreto del Siap attraverso il progetto "Frena il bullo".Frena il Bullo nasce nel 2016 dall’incontro e dalla collaborazione tra la Fondazione Assosafe, Il Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia di Stato) e Adli, con il preciso intento di intervenire in maniera concreta per scardinare un fenomeno tanto complesso, quanto devastante, come quello del bullismo in tutte le sue forme e declinazioni, anche cyber.

Il progetto vede all’opera, sin dalla sua nascita, un gruppo di lavoro formato da psicologi e psicoterapeuti, sociologi, criminologi, esperti informatici, legali ed appartenenti alla polizia di stato che, andando oltre le “barriere organizzative”, hanno dato vita ad occasioni uniche ed irripetibili, di confronto, di riflessione, di apprendimento e di critica, trasformando ogni incontro in “Esperienze di Valore”. Il lavoro con i ragazzi non basta: è stato inevitabile coinvolgere in questo processo il mondo adulto poiché se davvero si vuole essere strumenti di cambiamento è indispensabile, proprio come un’emergenza in aereo, indossare prima noi la mascherina dell’ossigeno e poi farla indossare a chi ci sta a fianco.

Negli anni il progetto Frena il Bullo ha visto nascere diversi progetti in quanto, per fugare ogni rischio di astrattismo o di inconsistenza, si è palesata la necessità di tradurre il pensiero in metodologie e le metodologie in strumenti affinché ciascun individuo (dai bambini della scuola dell’infanzia fino ai ragazzi degli istituti secondari di secondo grado e, a cascata, a ciascun membro della comunità educante) possa sperimentare una “nuova” responsabilità partecipativa. Di fatto è solo e proprio nelle fragilità e nelle diversità che si nascondono gli strumenti e le potenzialità per creare nuovi percorsi di crescita umana, traducendo l’unicità di ciascuno, in un valore per tutti. Imparare a riconoscere la fragilità come modalità di esistenza, è l’unica possibilità attraverso la quale si possa riuscire ad affermare uno dei principali bisogni dell’individuo.

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