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Carceri, Antigone: "E' emergenza salute mentale, con psicofarmaci si gestisce l'ordine"

14 agosto 2023 | 16.53
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(Fotogramma)
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Disagio psichico e carcere, un argomento particolarmente complesso e rilevante destinato ancora a non far rumore, se non quando la cronaca lo riporta tristemente alla ribalta. Eppure l’incidenza dei suicidi (siamo già a 47 da inizio anno dopo il record nel 2022) e di atti autolesionistici rappresentano un campanello d’allarme del crescente malessere dietro le sbarre. Che diventa ancora più impattante con l’arrivo dell’estate, il caldo e la chiusura di molte attività negli istituti penitenziari sovraffollati. Separazione dai familiari, frustrazione, disperazione, il carcere finisce per acutizzare le fragilità spesso portate già dall’esterno. Di fatto, esiste una “emergenza” salute mentale ‘dentro’ sempre più diffusa. “Negli ultimi 12 mesi, dal 1 agosto del 2022 al 1 agosto di quest’anno, abbiamo visitato 69 istituti in tutta Italia ed è stato rilevato che l’8% dei detenuti ha diagnosi psichiatriche gravi, un dato enorme rispetto alla popolazione libera. Il 22% di chi è ristretto assume psicofarmaci come stabilizzanti dell’umore, antipsicotici, antidepressivi, mentre il 44% di persone ingerisce sedativi o ipnotici. Una situazione che fotografa il malessere in carcere con un utilizzo sempre più diffuso di psicofarmaci”, afferma all’Adnkronos Alessio Scandurra, coordinatore dell'Osservatorio nazionale sulle condizioni di detenzione dell'associazione Antigone.

“Va evidenziato – continua - che molti di coloro che entrano in carcere hanno già dietro storie di abuso di sostanze o farmaci. Specie chi assume psicofarmaci più pesanti dovrebbe essere visitato periodicamente dal medico rispettando i protocolli di somministrazione, ma la regolarità dei controlli non è costante. Vengono comunque distribuiti, il che fa pensare che siano utilizzati come strumento di gestione dell’ordine interno, per tenere tranquille le persone ristrette”.

“Quello della salute mentale in carcere è comunque un dibattito monco, un tema che merita una riflessione allargando però lo sguardo all’esterno, perché di fatto noi non conosciamo esattamente quel che sta succedendo intorno a noi: i dati disaggregati tra regioni, Asl per Asl, non restituiscono un quadro complessivo decifrabile – sottolinea Scandurra – Più facile l’osservazione tra le persone private della libertà perché il carcere amplifica le fragilità. Il 2022 è stato l’anno con il numero più alto di suicidi nei penitenziari italiani ma non si ha idea di quante persone si siano tolte la vita fuori, si saprà tra qualche anno con l’Istat. Porsi la domanda se è un problema soltanto del carcere aiuterebbe la politica a dare risposte più adeguate. L’idea che ci siamo fatti è che vi sia un’emergenza in corso nella nostra società (e non solo in Italia) che riguarda soprattutto il malessere dei giovani, un’impressione scaturita anche dalle visite negli Ipm”.

Secondo il presidente di Antigone Patrizio Gonnella, “occorre rivoluzionare il sistema carcerario, afflitto da una visione pre-moderna. Bisogna aumentare i rapporti con l'esterno, rendere quotidiane le telefonate, assicurare anche d'estate vita nelle sezioni. La pena è la reclusione in carcere non la reclusione in cella, dove a volte le persone sono costrette a stare in ambienti disadorni e malmessi anche 20 ore su 24".

Il tema del disagio psichico chiama in causa le Rems, le Residenze per l’Esecuzione delle misure di Sicurezza nate con la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. “Parliamo di strutture che hanno una vocazione strettamente sanitaria, il concetto di ‘lista di attesa’ è normale”, dice Scandurra. Secondo i dati del Garante nazionale dei detenuti sono 675 che attendono il ricovero nelle 31 Rems sul territorio. “La soluzione non è l’aumento dei posti letto, serve invece evitare i ricoveri impropri e potenziare i servizi psichiatrici territoriali. Serve garantire una continuità terapeutica nel momento in cui le persone escono dalle Rems”, altrimenti il rischio è tonare al punto di partenza.
(di Sibilla Bertollini)

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