L'ex ministro Claudio Scajola era a conoscenza della localizzazione di Amedeo Matacena, latitante dopo la condanna in via definitiva a cinque anni e quattro mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. E' quanto gli investigatori rilevano nelle intercettazioni telefoniche a cui l'ex uomo di governo e la moglie Chiara Rizzo sono stati sottoposti dagli investigatori della Dia di Reggio Calabria.
Emerge che Scajola fosse costantemente informato delle condizioni e spostamenti in alcuni Stati esteri, funzionali per sottrarsi alla cattura. Con l'apporto della sua segretaria Roberta Sacco (anche lei destinataria dell'ordine di custodia cautelare) si sarebbe inoltre attivato per favorire le operazioni di occultamento del patrimonio di Matacena e per individuare uno Stato estero, il Libano, che evitasse il più possibile l'estradizione o la rendesse quantomeno difficile e laboriosa.