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Colpo al clan Polverino, indagati anche i killer di Giancarlo Siani

26 maggio 2020 | 09.35
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I clan hanno provveduto al sostentamento economico delle loro famiglie. Entrambi già detenuti, condannati in via definitiva all’ergastolo, non sono tra i destinatari del provvedimento cautelare emesso nei confronti di 16 persone

(Fotogramma)
(Fotogramma)

I carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli hanno eseguito nelle prime ore della mattinata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip ad esito di indagini della Dda partenopea, nei confronti di 16 persone per associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacenti, intestazione fittizia di beni ed altro, in quanto ritenuti appartenenti al clan camorristico Polverino, da oltre un trentennio operante nella zona di Marano, Quarto e comuni limitrofi della provincia di Napoli. Si tratta della "frangia" rimasta fedele a Giuseppe Polverino, capoclan condannato all'ergastolo, dopo la decimazione del clan e che si è trovata in contrapposizione armata contro gli Orlando.

L’operazione si inquadra in una più ampia strategia di contrasto posta in essere dalla Procura della Repubblica di Napoli e dal Comando provinciale dei Carabinieri che ha portato all’esecuzione di un provvedimento cautelare, il 2 maggio 2011, nei confronti di 57 persone e all’arresto, il 4 giugno 2013, di altri 69 affiliati. Tra gli indagati figurano Vincenzo Polverino, ritenuto reggente dell'organizzazione, e Michele Marchesano, con compiti di gestione dell'immenso patrimonio immobiliare del clan, rispettivamente cugino e cognato di Giuseppe Polverino.

Tra gli indagati nell'ambito dell'inchiesta sul clan Polverino figurano anche Ciro Cappuccio e Armando Del Core, entrambi condannati in via definitiva all’ergastolo in qualità di esecutori materiali dell’omicidio di Giancarlo Siani, il cronista de 'Il Mattino' trucidato la sera del 23 settembre 1985. Entrambi già detenuti, Cappuccio e Del Core non sono tra i destinatari del provvedimento cautelare eseguito oggi dai carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli, benché a loro carico siano stati raccolti idonei elementi d’accusa in ordine alla trentennale affiliazione al clan Nuvoletta. Al riguardo è stato accertato che i Nuvoletta prima, e ad oggi i Poverino e gli Orlando, hanno provveduto al sostentamento economico delle famiglie dei due killer che non hanno mai rescisso il loro vincolo criminale.

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