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Costretta per anni dal marito a violenze e aborti. Incubo di una donna ad Andria

13 novembre 2015 | 18.16
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 (Infophoto) - INFOPHOTO
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Costretta per anni dal marito a subire ogni tipo di violenza e anche aborti. E' l'incubo vissuto ad Andria da una donna che ha denunciato di essere stata sottoposta, fin dai primi giorni di vita coniugale, a continue violenze fisiche, minacce ed insulti ed a vivere in un clima di costante terrore, tanto da essere stata ridotta ad una condizione servile. La donna sarebbe stata addirittura costretta ad interrompere sette gravidanze. Per questo gli agenti dell'Ufficio Anticrimine del Commissariato di Andria hanno sottoposto un uomo di 53 anni alla misura cautelare personale dell'allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla parte offesa, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, con successivo ordine di esecuzione della Procura.

E' stata la vittima a presentare la querela nei confronti dell'uomo accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate, in un contesto di inaudita e reiterata violenza fisica e psicologica. La vittima aveva provato quasi dieci anni fa a denunciare i fatti. Il marito l'aveva però costretta a ritirare la denuncia, con la minaccia di darle fuoco, insieme alle figlie e all'abitazione. Di fronte al tentativo della donna di rifugiarsi al nord, nell'abitazione della sorella, si era poi opposto, raggiungendola e costringendola a fare rientro a casa. Le violenze e i maltrattamenti si sono verificati anche alla presenza delle figlie minori. 

Alla serie di violenze ha messo fine il ricovero in ospedale della donna che, dopo l'ennesima aggressione da parte del marito, aveva riportato fratture e gravi ferite, tanto da costringerla a ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso. Il provvedimento emesso a seguito dell'attività effettuata dispone per l'uomo  l'obbligo di lasciare immediatamente la casa familiare, di non avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa e all'abitazione della figlia maggiore, di non avvicinarsi alla persona offesa e alle due figlie e di non comunicare con le stesse.

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