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Covid Italia, Brusaferro: "Curva in lieve decrescita"

28 gennaio 2022 | 18.09
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"Elevatissima circolazione in Ue, inversione di tendenza nel nostro Paese"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Covid in Italia oggi, "l'andamento della curva" è "in lieve decrescita". Lo sottolinea il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, commentando i dati del monitoraggio della Cabina di regia. "Un dato confermato anche dall'indice di trasmissibilità, che si sta attestando sotto soglia epidemica e anche questa è un'indicazione positiva". "L'incidenza nell'ultima settimana è scesa a 1.823 casi ogni 100mila abitanti" fa notare.

Si rileva "un'elevatissima circolazione del virus in tutto il Continente europeo, con curve in crescita, mentre il nostro Paese comincia a mostrare un'inversione di tendenza. Un segnale coerente con i dati di questa settimana". "Ad eccezione della fascia d'eta 0-9 anni, tutte le altre mostrano negli ultimi 7 giorni una decrescita dell'incidenza di Covid-19. In particolare i casi sono in crescita fra i più giovani, mentre l'incidenza diminuisce fra i più grandicelli".

Per i ricoveri Covid nella fascia di età più giovane, da 0 a 19 anni, i dati mostrano "una certa stabilizzazione". E' però "importante segnalare che, sebbene in quantità più contenuta, anche in queste fasce di età ci sono dei ricoveri. E quindi si ribadisce l'importanza di vaccinare questa popolazione".

L'occupazione delle aree mediche negli ospedali da parte dei pazienti Covid, anche nelle proiezioni a 30 giorni, "resterà ancora significativa e questo, ovviamente, deve porre la nostra attenzione nel mantenere la cautela nei nostri comportamenti, proprio per contenere la diffusione del contagio".

La situazione è diversa per le terapie intensive. Coerentemente con il dato di inizio di decrescita di occupazione di questi posti letto nelle diverse regioni, ha aggiunto Brusaferro, "vediamo che le proiezioni mostrano sostanzialmente dati piuttosto contenuti di saturazione di questi posti letto".

"Ci troviamo ancora in una situazione epidemica Covid-19 acuta anche se si nota una diminuzione dell'incidenza e del valore di Rt e dell’occupazione dei posti letto in terapia intensiva. E, in relazione all'elevato numero di nuovi casi, resta ancora forte l'impegno dei servizi assistenziali che continua a imporre una revisione organizzativa delle prestazioni. Tutto questo ci porta alle due grandi raccomandazioni che caratterizzano questa fase dell'epidemia: la prima, il rigoroso rispetto delle misure comportamentali individuali e collettive; la seconda quella di continuare nella campagna vaccinale, effettuando le prime dosi laddove non ancora iniziate, completando il ciclo primario ed effettuando il booster in tutte le fasce di età per cui è raccomandato, dopo i 120 giorni dal ciclo primario".

"Sta crescendo significativamente, in tutte le fasce di età, il numero di persone che sta effettuando il booster. E sta crescendo significativamente anche il numero di bambini e ragazzi che stanno facendo la prima dose. In particolare, la fascia di età dai 5 agli 11 anni ha raggiunto quasi il 30%". Mentre "la fascia d'età 12-19 anni con prima dose ha raggiunto l'85%".

Brusaferro torna a segnalare, però, che "c'è ancora una parte di popolazione che non ha ancora iniziato il ciclo vaccinale, per la quale è fortemente raccomandato", ha ribadito, ricordando che il completamento della vaccinazione (e la dose aggiuntiva ) "è estremamente efficace nel prevenire le complicanze più severe della malattia, ma anche nella prevenzione dell'infezione".

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