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Covid, Zangrillo: "Basta narrazione del terrore, ora guardiamo a ripresa"

02 aprile 2021 | 16.50
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"Non estremizziamo il dibattito" fra aperturisti e rigoristi, chiede Zangrillo. "Qui non ci sono buoni e cattivi, quelli che hanno ragione e chi ha torto. Siamo tutti chiamati a fare la nostra parte. Abbiamo capito gli errori e dagli errori dobbiamo riprendere più forti di prima e avere il coraggio e il senso di responsabilità a cui ci chiama la società per poter ripartire. Il Paese deve poter ripartire".

"Ognuno deve fare la sua parte e deve essere animato da senso di responsabilità: se chiudere serve per vaccinare più velocemente, allora quella è la strada da seguire, ma altrimenti no" è la visione del primario di anestesia e rianimazione dell'ospedale San Raffaele di Milano e prorettore dell'università Vita-Salute. "Se chiudere non equivale a una netta ripresa del ritmo di vaccinazioni - dice all'Adnkronos Salute - non dobbiamo illudere le persone. Dobbiamo restare fermi coi piedi per terra. Ripeto, dobbiamo arrivare a un punto fondamentale, che è la convivenza con il virus e con ogni genere di problema".

Parlando poi delle minacce al ministro della Salute, Roberto Speranza, "sono segno dell'imbarbarimento del dibattito" sul Covid-19, "che ha a volte come protagoniste persone indegne che puntano ad alzare la tensione" è il pensiero di Zangrillo. Invece, "dobbiamo arrivare tutti a fare la propria parte. In questo momento le parole stanno a zero, contano i fatti. Solidarietà massima al ministro della Salute".

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