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Roma: dipendenti Und Multiservizi incatenati in sede Ama, 'la Raggi finge di non conoscerci'

17 luglio 2020 | 11.21
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Due dipendenti incatenati
Due dipendenti incatenati

(di Silvia Mancinelli) Cinquanta dipendenti della Und Multiservizi che hanno vinto l'appalto con Ama per la raccolta della differenziata per le utenze private sono incatenati da questa mattina nella sede della municipalizzata in via Calderon de la Barca, in zona Eur Laurentina, per protestare contro i licenziamenti. "Ama e Campidoglio hanno approfittato del Covid immaginando che con la chiusura forzata delle utenze private che curiamo noi con il nostro lavoro, bar, ristoranti, negozi, e il drastico calo della raccolta, sarebbe stato 'pacifico' portare a scadenza naturale il contratto senza rinnovarlo - spiega Claudio all'Adnkronos - Ad aprile terminava la gara di appalto ma la Multiservizi, che è la capofila, ha firmato automaticamente un prolungamento di 90 giorni per dare il tempo di passare da un appalto a un altro. In base a questo accordo le ditte subentranti sono obbligate ad assumerci".

Qui, però, è successo qualcosa di eccezionale, come racconta Andrea: "Per la prima volta in 20 anni la Multiservizi, allo scadere del suo appalto, non rispettando i 90 giorni di accordo, ha restituito ad Ama il servizio. L'Azienda, dal canto suo, che non è assolutamente in grado di svolgere il nostro lavoro nemmeno oggi che è al 50%, ha ripreso il servizio non internalizzandoci. Sono state lasciate così per strada 230 persone, intanto non viene più fatta la raccolta differenziata e tutto finisce in un unico mucchio. La periferia è dimenticata per il carico di lavoro triplicato e rischiamo il collasso nella gestione dei rifiuti".

"Oggi chiediamo un appuntamento con Stefano Zaghis (amministratore unico dell’Ama dopo le dimissioni del consiglio di amministrazione, ndr) che non ha mai avuto a che fare con i rifiuti e si vede - dice Cristiana, che indossa una maglietta con scritto 'Il lavoro non si tocca' - Ama non ha ad oggi una direzione, una organizzazione aziendale, sta andando allo sbando. Il nuovo amministratore è stato messo dalla giunta capitolina a Cinque Stelle e la Raggi, che abbiamo raggiunto pochi giorni fa a Ostia per incalzarla sulla nostra situazione - ci ha risposto che era all'oscuro di tutto, dopo 15 manifestazioni fatte anche durante le restrizioni per il Coronavirus. Ci ha risposto che questo è un problema dell'Ama, ma se la municipalizzata è al 51% del Comune di Roma?".

"Sono 20 volte che scendiamo in piazza - aggiungono Antonietta, Marzia, Bouchra - quattro mesi che non vediamo un centesimo e tante persone fanno fatica anche a mettere benzina per andare a protestare. Non abbiamo nemmeno diritto di andare in banca e bloccare il mutuo perché non appartengo in nulla, ci sono i licenziamenti congelati, non sono in cassa integrazione né in Fis (fondo d'integrazione salariale, ndr) Non rientriamo nell'emergenza Covid perché non c'è un'azienda che attesta che stiamo usufruendo degli ammortizzatori sociali messi a disposizione per l'emergenza. E nessuno ci ascolta".

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