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Dj Aniceto: "Giusto chiudere discoteche ma colpa è anche dei dj"

17 agosto 2020 | 13.09
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"Alcuni colleghi dovevano cambiare musica, senza regole creati assembramenti"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

di Alisa Toaff

Le discoteche vanno chiuse. A dirlo con fermezza all’Adnkronos dj Aniceto sottolineando che "uno Stato che in 30 anni non ha saputo allontanare dalla droga e dall’alcool i giovani non è in grado di gestire ragazzi che in discoteca ovviamente non avrebbero mai rispettato regole come quella del distanziamento sociale e l’obbligo di mascherine perché si sa che i giovani vogliono farsi vedere!’’, afferma.

Ma Aniceto se la prende anche con i colleghi dj: "La trasgressione è figlia dei giovani, la responsabilità (della chiusura delle discoteche, ndr) ce l’hanno anche loro perché dovevano evitare di fare musica che inevitabilmente crea assembramenti. Era loro dovere cambiare musica come ho fatto io che in questo periodo ho fatto solo accompagnamento musicale’’.

"Da quando c’è stata l’epidemia da Coronavirus - spiega il dj antidroga - personalmente ho cambiato musica nelle discoteche. Essendo una persona molto coscienziosa sto solo facendo musica di accompagnamento ad aperitivi, molto jazz. Per questo ho la coscienza pulita".

Da sempre impegnato nel sociale, il dj antidroga lancia un messaggio al Governo: "La cosa importante è non lasciare i giovani soli altrimenti si rischia di farli finire in mano alla delinquenza. E’ necessario creare dei luoghi protetti con delle regole ben precise. Creare dei posti di aggregazione sennò rischiamo di avere una bomba in mano. Se i genitori non sono in grado di dare regole ai giovani allora ci deve pensare lo Stato’’.

"Dopo tre mesi di terrorismo psicologico - dice Aniceto - era chiaro che si poteva creare una situazione del genere. Bisognava prevenire! Sogno un Governo fatto di tecnici, ci dovrebbe essere un ministro per ogni settore di competenza’’. "Il problema del Coronavirus esiste e non si può mettere la testa sotto la sabbia - continua Aniceto - Le discoteche con queste regole - incalza - non dovevano essere aperte. Ai giovani dico di mettersi una mano sulla coscienza e di rendersi conto del pericolo che corrono’’.

E sul rientro dei giovani dall’estero e i controlli agli aeroporti Aniceto conclude: "Bisognava incentivare il turismo in Italia, nel nostro Paese ci sono luoghi meravigliosi e con la crisi economica che stiamo attraversando è stato un errore non farlo’’, conclude.

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