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Esame a 4 anni, così si protegge il cuore dei bambini

26 settembre 2020 | 16.56
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Un banale elettrocardiogramma a 4-5 anni, quando si inizia a fare attività sportiva, per proteggere - al costo di poche decine di euro - il cuore dei giovanissimi dalla morte improvvisa". Ad accendere i riflettori sull'importanza della prevenzione cardiovascolare nei bambini è Michele Gulizia, direttore della Cardiologia dell’ospedale Garibaldi-Nesima di Catania e presidente della 'Fondazione per il Tuo cuore' dei cardiologi ospedalieri italiani, sentito dall'Adnkronos Salute in vista della Giornata mondiale del cuore in programma il 29 settembre.

"Il cuore dei giovanissimi non è immune dalle malattie cardiovascolari, che restano il primo killer in Italia - ricorda l'esperto - con circa 240 mila morti l'anno. Ma se appena nati i bimbi vengono sottoposti a un controllo per evitare il rischio della cosiddetta 'morte in culla', la sindrome del QT lungo, poi però l'Ecg si fa di nuovo solo quando iniziano a fare attività sportiva, intorno a 7 anni. Che succede ai bambini nel frattempo? Ecco, basterebbe un Ecg a 4-5 anni, quando i bambini vanno alla materna e già fanno attività fisica, per intercettare in tempo (e trattare) una patologia al costo di poche decine di euro. Così saremmo in grado di riconoscere malattie che causano arresti cardiaci improvvisi in soggetti insospettabili", continua il cardiologo.

Ma quali sono i segnali da non sottovalutare nei giovanissimi? "Da noi arrivano mamme i cui figli lamentano dolore al petto, ma in realtà i sintomi che devono allarmare sono la fame d'aria, o gli svenimenti mentre si fa attività fisica", conclude Gulizia.

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