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Genova, decapitò lo zio: condannato a 30 anni

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02 ottobre 2017 | 19.30
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Trent'anni di carcere per il delitto e la decapitazione dello zio, avvenuta l'11 ottobre dello scorso anno nei boschi intorno a Lumarzo, nell'entroterra della provincia di Genova. E' arrivata oggi la condanna da parte del Tribunale di Genova per Claudio Borgarelli, ex infermiere di 55 anni imputato per l’uccisione dello zio, Albano Crocco. La decisione è stata emessa dal gup Maria Teresa Rubini nel processo con rito abbreviato, a fronte della richiesta di ergastolo arrivata da parte del pm Giovanni Arena.

Il delitto era avvenuto dopo una lite tra zio e nipote per un diritto di passaggio attraverso un terreno: secondo gli inquirenti che avevano ricostruito la vicenda Borgarelli avrebbe atteso lo zio in una zona isolata, al culmine di una discussione gli avrebbe sparato trascinando il corpo nel bosco e gettandolo in un dirupo dopo averlo decapitato, gettando la testa in un cassonetto della spazzatura. Secondo il perito del giudice l’omicida era in grado di intendere e di volere al momento dei fatti e nelle fasi successive.

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