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Green pass anche in estate? Cosa dicono Bassetti, Galli, Pregliasco e Ricciardi

07 febbraio 2022 | 15.29
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Il parere degli esperti sull'ipotesi di prolungare l'utilizzo del certificato verde nei mesi estivi

(Fotogramma)
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Riflettori accesi sull'ipotesi di mantenere l'obbligo di Green pass per tutta l'estate. Ma cosa pensano gli esperti della possibilità di prolungare l'utilizzo della certificazione verde Covid anche nei mesi estivi? Per Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova, "se il Green pass è stato messo per far vaccinare la gente, e io l'ho sempre sostenuto per questo, allora dovrebbe esaurire il suo compito, se invece il Green pass è stato messo per altro allora devono spiegare ai cittadini la ragione per cui l'hanno messo. Io da medico, oltre il 31 marzo non lo sostengo. Quindi sarà una decisione politica, non sanitaria e dovranno spiegarlo agli italiani. Però a quel punto non ci sarà soltanto chi c'è stato fino ad oggi in piazza, ma ci saranno tutti perché non avranno più nessuno che li difende" dice Bassetti all'Adnkronos Salute.

"Se si tratta di prorogare il Green pass per prendere un aereo, un treno o per entrare in un ospedale o in una Rsa mi pare corretto - chiarisce l'infettivologo - ma se si tratta di estendere il Green pass così come è oggi che anche per andare a prendere un pacchetto di sigarette o un caffè devi mostrarlo, mi pare un mostrare i muscoli che non so a cosa serva. Se al 31 marzo - sottolinea - siamo arrivati a far vaccinare il 90% degli italiani che sommati a quelli che hanno fatto la malattia naturale e sono guariti, vuol dire avere quasi un 97% di immunizzati, e per quelli più a rischio che sono gli over 50 gli abbiamo messo l'obbligo vaccinale per cui non possono andare a lavorare se non si vaccinano, mi si deve spiegare la ragione per cui si continua con il Green pass".

"Io - ricorda Bassetti - ho subito per il Green pass scorte, minacce di morte, perché l'ho sempre sostenuto come strumento per far vaccinare la gente. Esaurito quel compito, è indifendibile. Anche perché se guardiamo intorno a noi non mi pare che altri Paesi lo continuino a tenere una volta che hanno in qualche modo raggiunto l'obiettivo. L'obiettivo è raggiunto al 31 marzo, quindi con la fine dell'emergenza deve finire il Green pass. Prorogarlo oltre il 31 marzo - insiste - la ritengo una stupidaggine, che finirà per penalizzare pesantemente il nostro Paese rispetto al resto d'Europa. E il conto, quando saremo un Paese che la gente non vorrà visitare, bisogna vedere a chi presentarlo".

Secondo Massimo Galli, ex direttore di Malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, "prolungare il sistema del Green pass vuol dire semplicemente prendere le debite precauzioni fino a che non potremo dichiarare finita la pandemia. Mi sembra ragionevole che questo strumento possa essere mantenuto fino a che non saremo in maggior sicurezza. Credo che si debba valutare prima cosa succederà in autunno" afferma all'Adnkronos Salute.

"Si tratta di un sistema di cautela - osserva - su cui, come per tutte le misure, si potrà tornare nel tempo. Se prima di smantellarlo qualcuno prende posizione di tutela, io, che da tempo mi sono iscritto al partito della cautela, lo valuto positivamente. Speriamo tutti che la pandemia sia finita, ma non siamo certi che lo sia davvero né di quello che succederà in autunno. Credo che anche per le vacanze estive questo strumento possa rassicurare".

"Posso immaginare che si voglia insistere per arrivare a una copertura della terza dose più ampia possibile. E secondo me serve" ancora mantenere il sistema del Green pass "perché siamo in una fase di calo ma non siamo ancora usciti dall'emergenza" dice all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano, sull'ipotesi di mantenere l'obbligo di Green pass per tutta l'estate.

"E' chiaro che questa norma - riconosce il medico - sta creando disagio sociale e pesanti contestazioni dalla minoranza rumorosa e questo è sicuramente un elemento che dovrà valutare la politica. Ma dal punto di vista sanitario - conferma Pregliasco - ha un senso prorogarlo per avere questo elemento di garanzia delle terze dosi. Certamente è un'opportunità da valutare rispetto all'accettazione - riconosce il virologo - ma l'obiettivo è rafforzare e confermare la protezione con una terza dose in previsione della necessità di dover fare delle dosi di richiamo molto probabilmente dedicate solo a una categoria target di fragili e più esposti".

"E' chiaro che uno zoccolo duro di non vaccinati rimarrà e non c'è storia su questo. Però - conclude - maggiore protezione avremo tanto più trarremo il meglio da quella che sarà la problematica autunnale".

Per Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute e professore di Igiene all'università Cattolica di Roma, è "giustissimo" prorogare il sistema del Green pass oltre l'estate. "Dobbiamo ricordare che se siamo oggi in questa situazione di miglioramento dei dati" Covid, "ciò è dovuto a due elementi: le vaccinazioni e il certificato verde. Se vogliamo proseguire sulla strada che ci permette di fare ormai quasi tutto, dobbiamo mantenere questi due importanti perni su cui si è fondata la nostra strategia" dice all'Adnkronos Salute.

Ricciardi ricorda che la 'via italiana' all'uscita dalla quarta ondata è stata "meno invasiva di quella adottata in altri Paesi, dove ci sono stati lockdown, obblighi vaccinali eccetera. Ora - spiega - è opportuno non abbassare la guardia e mantenere i due 'perni' che ci hanno aiutato".

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