Sono sempre di più le coppie virtuali. Coppie che si parlano sempre di meno o, addirittura, arrivano a farlo solo a colpi di mouse. Il caso è stato studiato dall'Associazione canonistica italiana che in questi giorni si è riunita a Gaeta per l'annuale Congresso nazionale, occasione particolare per approfondire il tema 'Matrimonio e processo: la sfida del progresso scientifico e tecnologico'. "I rapporti interpersonali sono sempre più a rischio - sottolinea all'Adnkronos l'avvocato Dario Gargano, vicepresidente dell'Associazione canonistica italiana -. Va avviata una seria riflessione".
Tra i casi che sono stati analizzati dai canonisti e che, come spiega il vice presidente dell'associazione, "possono essere motivo di causa che potrebbe determinare la nullità del matrimonio", i rapporti virtuali. "Nel corso del Congresso - spiega l'avvocato Gargano - è emerso chiaramente come l'abuso della tecnologia possa creare una totale incapacità a relazionarsi". Un caso emblematico, "esasperato", per dirla con il legale, riguarda il caso di due persone che riuscivano a comunicare solo attraverso un mouse. "Certo - ribadisce Gargano - si tratta di un caso limite che deve fare riflettere sul venire meno dei rapporti interpersonali".
Analizzati anche casi di persone che visitano i siti porno o gli adulteri smascherati da Facebook. "Anche queste ipotesi, naturalmente, - osserva Gargano - potrebbero diventare motivo per una causa di nullità". Su Facebook, però, l'Associazione canonistica italiana ha maturato una convinzione.
"Internet e, in particolare, Facebook - dice il vice presidente dell'Associazione dei canonisti italiani - possono essere facilmente soggetti a manipolazione. Sino ad ora nei procedimenti venivano utilizzati come elementi per costruire una prova ma, a questo punto, abbiamo maturato la certezza che troppe volte i file possono essere manipolati e, dunque, non possono costituire di per sè fonte di prova".