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Marsilio (Abruzzo), 'spopolamento dovuto a territori senza servizi'

19 aprile 2023 | 18.13
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Il Presidente della Regione punta sulla legge nata per contrastare il declino demografico

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"Lo spopolamento è legato anche ai parametri imposti da talune leggi che riguardano scuole, ospedali, cliniche... Togliere i servizi da un territorio significa aumentarne i disagi e quindi favorire la fuga dalle aree interne". Lo dice all'Adnkronos il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. "Non è possibile - prosegue - che esistano gli stessi parametri numerici per città come Roma e Napoli, dove milioni di persone vivono in pochi chilometri quadrati, e realtà, come la nostra, fatta per lo più di piccoli paesi. I parametri per l'erogazione di taluni servizi vanno diversificati a seconda della densità demografiche e le caratteristiche orografiche di un territorio. Per questo sto parlando con i ministri Valditara e Schillaci".

Intanto contro lo spopolamento la Regione sta puntando sulle legge 32/2021, nata proprio "per contrastare il declino demografico nelle zone montane, rivitalizzare il tessuto sociale ed economico dei Comuni dell'entroterra, favorendo la natalità e incentivando l’insediamento in questi centri. Una legge - riprende Marsilio - che abbiamo presentato, qui in Abruzzo, al ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, come esempio di best practice, nella speranza che il Governo voglia replicarla e implementare le misure in questi ambiti".

La legge dell'Abruzzo prevede un contributo economico annuo di 2.500 euro  a chi trasferisce la residenza in un centro montano. L’incentivo per i nuovi residenti è riconosciuto, per un triennio, in favore dei nuclei familiari che, entro novanta giorni dall'accoglimento della domanda, trasferiscono la propria residenza in un Comune di montagna dell'Abruzzo e la mantengono per almeno cinque anni unitamente alla dimora abituale. Accanto a questa iniziativa c’è la possibilità di ottenere ulteriori 2.500 euro annui per ogni bambino nato, fino al compimento del terzo anno di età. 

I Comuni sono quelli classificati montani sulla base dei dati Uncem: a) con popolazione inferiore ai 3.000 abitanti b) che abbiano registrato nell’arco del quinquennio 01.01.2017-01.01.2022 un calo demografico superiore alla media regionale (2,89%). Sono, altresì, compresi tutti i Comuni montani con popolazione fino a 200 abitanti, pur in assenza di calo demografico. L'importo del beneficio è raddoppiato qualora il nucleo richiedente avvii, nel piccolo Comune montano di nuova residenza, un'attività imprenditoriale, anche attraverso il recupero di beni immobili del patrimonio storico-artistico.

A decorrere dal primo gennaio 2022 è stato istituito l'assegno di natalità riconoscibile in favore dei nuclei familiari, dal momento della nascita di un figlio e fino al compimento del terzo anno di vita del bambino, o dall’ingresso in famiglia di un minore in adozione o in affido fino al compimento dei tre anni di età. “Questa legge - riprende Marsilio - è stato un importante segnale di attenzione verso le aree interne. Il rapporto con il territorio montano, con i paesi che subiscono un lento spopolamento è importante per evitare la marginalità e l’abbandono di borghi che hanno, invece, potenzialità economiche e turistiche”.

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