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'Ndrangheta: progettavano attentato contro caserma carabinieri, 13 fermi

12 maggio 2015 | 08.02
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Le accuse sono di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi

(Infophoto) - INFOPHOTO
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I carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza hanno eseguito questa mattina provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 13 personaggi di spicco della criminalità organizzata gravemente indiziati in ordine ai reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi. Le indagini hanno consentito di delineare gli assetti della cosca di ‘ndrangheta Rango-zingari, egemone nel capoluogo e nel suo hinterland, e la sua rapida capacità di rigenerarsi quando suoi elementi di vertice sono stati colpiti da misure cautelari a seguito anche di recenti operazioni condotte dall'Arma.

L’attività ha consentito di ricostruire come l’associazione, con la disponibilità di armi, fosse finalizzata allo sfruttamento delle ricchezze del territorio mediante la sistematica perpetrazione di estorsioni in danno di imprenditori, nonché gestisse in regime di assoluto monopolio il traffico di sostanze stupefacenti nell’area in cui esercita la propria influenza. Nell’ambito del medesimo procedimento risultano altri cinque indagati non attinti dal provvedimento poiché già detenuti. Tra i fermati figurano un imprenditore edile assurto al ruolo di referente della cosca nello specifico settore e alcuni dei soggetti già arrestati poiché ritenuti responsabili degli atti intimidatori contro gli amministratori comunali di Marano Marchesato.

La misura urgente del fermo si è resa necessaria per una serie di esigenze cautelari sulla base di informazioni ottenute in fase d’indagine, in particolare l’intenzione, scoperta in una intercettazione ambientale, di fare un attentato ai danni di una caserma dei Carabinieri di Cosenza; si è pensato inoltre di interrompere le condotte criminali nei confronti degli imprenditori, poiché vittime di minacce.

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