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Nucleare, sindaco di Craco: ''Non vogliamo scorie in provincia di Matera''

06 maggio 2014 | 19.06
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Nucleare, sindaco di Craco: ''Non vogliamo scorie in provincia di Matera''

''La Sogin prevede che il Deposito unico nazionale di scorie nucleari si scelga sulla base di candidature di realta' locali. Craco non si candida e mi auguro che nessuna realta' lucana lo faccia. Il deposito nucleare noi non lo vogliamo''. Lo ha dichiarato il sindaco di Craco, Pino Lacicerchia, sulle notizie che periodicamente trapelano sulla possibilita' che alcune regioni come la Basilicata piu' di altre siano candidabili per localizzare il ''cimitero'' delle scorie radioattive di bassa e media attivita'.

L'area di Matera e' tra queste possibili aree e gia' nel 2003 Scanzano Jonico era stata scelta dal governo. Poi c'e' stata la retromarcia in Parlamento dopo la rivolta lucana. ''Gli studi Sogin Enea - argomenta Lacicerchia - si fondano su una caratterizzazione del dissesto idrogeologico nazionale (Inventario dei fenomeni franosi in Italia Progetto IFFI) implementato da Ispra con le province autonome che ha prodotto il rapporto sulle frane datato 2007''. Per il sindaco del piccolo Comune lucano, ''le ipotesi Sogin non hanno alcun fondamento scientifico per cio' che attiene la Basilicata'' in quanto il rapporto ''non comprende per nulla gli eventi alluvionali e i fenomeni di esondazioni tipici delle aree soggette a rischio idraulico che negli ultimi anni si sono manifestati con grande virulenza nel territorio lucano''. ''Negli ultimi 5 anni - sottolinea - solo a Craco abbiamo segnalato 40 eventi franosi nelle zone rurali oltre alla frana del cimitero, alla frana e alle alluvioni degli anni '60 e '70 che hanno fatto di Craco l'emblema del dissesto idrogeologico in Italia e nel mondo. Solamente gli ultimi quattro anni di dati farebbero mutare profondamente le classifiche nazionali''.

Per Lacicerchia tutta la zona di Matera e' nelle stesse condizioni. ''Da marzo 2011 a oggi - elenca - abbiamo il dissesto del centro abitato a Bernalda, allagamenti delle valli del bradano e del Basento, le frane a Montescaglioso, Aliano, Grottole, Pomarico,Tursi, Montalbano, Pisticci, Accettura, San Mauro Forte, nella stessa citta' di Matera per non parlare della recentissima drammatica frana di Stigliano. Assolutamente non attendibili quindi le mappe e i dati su cui si fonda la strategia Sogin''. Infine, ultima argomentazione, le aree calanchive della provincia di Matera ''oltre ai fenomeni di superficie presentano fenomeni profondi derivanti anche dalle interazioni degli speroni appenninici con i grandi banchi argillosi a rilevanti profondita' (fenomeni rototraslativi profondi)''.

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