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Omicidio a Centocelle, commercialista morto in un bar: arrestato gestore

30 marzo 2021 | 13.37
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La vittima è stata trovata a terra nel bagno: è stato colpito più volte alla testa con un mattarello

(Foto Adnkronos)
(Foto Adnkronos)

E' stato arrestato per omicidio Vincenzo Di Benedetto, il gestore del Winning bar di via delle Ninfee a Centocelle a Roma, dove ieri sera è stato trovato il corpo senza vita di Costantino Bianchi. L’uomo, 36enne di Caltanissetta, avrebbe ucciso il commercialista di 55 anni al culmine di una violenta lite all’interno del locale chiuso.

Dopo diverse ore di sopralluogo effettuato dai poliziotti della Scientifica nel locale oggi sotto sequestro, sono stati sequestrati alcuni oggetti compatibili con l’arma del delitto. Al momento non risultano provvedimenti a carico della moglie del gestore e del fratello, arrivati nel bar, secondo quanto emerso dalle prime indagini, solo successivamente alla lite. Da accertare il movente del delitto.

La vittima è stata trovata a terra nel bagno con ferite profonde alla testa: è stato colpito più volte con un mattarello.

"Ieri sera i lampeggianti hanno illuminato la strada intorno alle 20,40. Nessuno di noi ha sentito un colpo, un urlo. Fino a quel momento tutto è stato silenzioso. Ho realizzato cosa fosse successo quando mio figlio, che fa il poliziotto, mi ha chiamato perché non capivano quale fosse il civico del bar dove sarebbero dovuti intervenire ma io non avevo nemmeno capito cosa intendesse", racconta all’Adnkronos un residente di via delle Ninfee. "Appena sopra al bar abita una signora - interviene la moglie - I poliziotti sono andati anche da lei, a chiedere se avesse sentito qualcosa, ma niente".

Il gestore del bar "è una persona per bene, di certo non uno coatto che attira clienti poco raccomandabili. Sempre sorridente, un gran lavoratore aperto anche in zona rossa. Non posso ancora credere a quello che è successo". Giulia stringe la mano della sua bambina mentre ancora sconvolta commenta con l'Adnkronos la notizia dell’omicidio. "Ha aperto poco prima della pandemia, un anno e mezzo fa - le fa eco il titolare della frutteria accanto al bar - ma mai avrei immaginato una cosa simile. Chissà cosa è davvero accaduto. Vincenzo ha anche un figlio, si è rovinato la vita". Davanti alle due saracinesche abbassate nella notte, ultimati i rilievi della polizia scientifica, le macchine rallentano e la gente si ferma a parlare in strada. "Abbiamo incontrato Vincenzo e la moglie Veronica domenica in chiesa, per le Palme - dicono all’Adnkronos due residenti - Persone a modo, sempre sorridenti. Hanno preso in gestione questo bar e con grande impegno lo hanno portato a brillare. Poi i sacrifici, le chiusure e le riaperture a singhiozzo. Chissà, l’esasperazione". "La vittima non era il loro commercialista però - dice il negoziante accanto - Abbiamo lo stesso ma non è quello. Poi non so se magari gli avessero chiesto una consulenza o altro. Mi sembra incredibile".

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