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Omicidio Melania Rea, definitiva la condanna a 20 anni per Parolisi

13 giugno 2016 | 18.58
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(Fotogramma)
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Confermata la sentenza che condanna l'ex caporalmaggiore dell'esercito Salvatore Parolisi alla pena di 20 anni di reclusione per l'omicidio della moglie Melania Rea. I legali dell'uomo avevano fatto ricorso in Cassazione per la seconda volta, dopo che gli ermellini avevano già in parte annullato la prima condanna di secondo grado escludendo l'aggravante della crudeltà. Il secondo grado bis era stato poi celebrato a Perugia nel maggio dello scorso anno ed era terminato con la condanna a 20 anni di reclusione, che adesso diventano definitivi.

Parolisi, assistito dagli avvocati Walter Biscotti e Nicodemo Gentile, ha atteso la sentenza insieme alla sorella Franca nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. "Prendiamo atto della fine di un percorso processuale tecnico, ma, poiché persistono tantissimi dubbi e ombre nel processo, ricorreremo alla Corte europea di Strasburgo affinché si esprima sul fatto che Parolisi possa aver avuto un giusto processo", affermano i legali all'Adnkronos.

"Faranno ricorso a Strasburgo perché non ha avuto un giusto processo? Questa affermazione lascia il tempo che trova: non è vero che non ha avuto un giusto processo. Inquirenti e procura hanno indagato a 360 gradi escludendo tutte le varie ipotesi, tutto quello che è stato trovato sul luogo del delitto portava a lui. Dobbiamo ricordarci che Melania non si è vista con nessun altro, tutto portava a lui", dice invece Michele Rea, fratello di Melania, commentando la sentenza all'Adnkronos. "Credo -aggiunge- che le sentenze vadano rispettate soprattutto dopo tre gradi di giudizio. C'è soddisfazione da un lato per la decisione della Cassazione, ma dall'altro, 20 anni sono sempre pochi per tutto quello che è successo e purtroppo, dobbiamo rilevare che, mentre gli assassini possono chiedere sconti di pena, mentre familiari delle vittime non possono chiedere niente".

"Adesso che la condanna per Salvatore Parolisi è di ventata definitiva, io e la mia famiglia ci aspettiamo che non abbia ulteriori benefici, ci aspettiamo che venga cacciato dall esercito perché non è degno di portare quella divisa", afferma ancora. "Ci aspettiamo anche di conseguenza che Parolisi torni ad essere un detenuto normale e non abbia ulteriori benefits come ha ora nel carcere militare".

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