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Omofobia, Arcigay contro la Cei

10 giugno 2020 | 17.20
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"Triste vedere i vescovi dalla parte dei violenti"

Afp
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"Addolora ma non sorprende ritrovare la Cei sulle barricate di chi contrasta ogni ipotesi di legge per tutelare dall'odio e dalla violenza le persone lgbti, specie giovani e giovanissime". Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay, ribatte alle posizioni della Cei sulle proposte di legge contro l'omotransfobia, in discussione alla Camera.

"Lo spauracchio della legge liberticida o del reato di opinione, del tutto infondato, impallidisce dinanzi alla quotidianità martellante dell'odio e della violenza di origine omotransfobica. L'Italia è l'unico Paese dell'Europa occidentale a non avere legislazioni a prevenzione e contrasto di questi fenomeni e questo è il motivo per cui siamo in coda in ogni classifica europea. Le forze politiche - continua - hanno il dovere di dare una risposta alle tantissime persone che hanno subito e subiscono violenze, approvando un testo di legge efficace e concreto, che cominci finalmente ad aggredire il fenomeno. E hanno il dovere di farlo tenendo la Cei fuori dalla porta, stigmatizzandone la scompostezza e il tentativo bieco di eterodirezione e ristabilendo i principi della nostra Carta costituzionale".

"Già in passato, le gerarchie ecclesiastiche si sono schierate clamorosamente dalla parte dei violenti, coprendo crimini agiti spesso proprio da chi vestiva l'abito talare. E la storia ci ha mostrato che i pastori che proteggono i violenti fanno estinguere il gregge. L'auspicio è che le parti più sane delle istituzioni cattoliche - conclude Piazzoni - quelle che combattono veramente la violenza, sappiano correggere questa deriva e smentire nei fatti le parole dei vescovi".

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