"Non ci sono situazioni o luoghi preclusi alla presenza e alla testimonianza cristiana". Papa Francesco lo afferma durante l'Angelus in piazza San Pietro, spiegando la 'parabola dei talenti' contenuta del Vangelo odierno. "Mentre nell’uso comune il termine 'talento' indica una spiccata qualità individuale, ad esempio nella musica o nello sport - osserva il pontefice - nella parabola i talenti rappresentano i beni del Signore, che Lui ci affida perché li facciamo fruttare: Gesù non ci chiede di conservare la sua grazia in cassaforte, ma vuole che la usiamo a vantaggio degli altri".
Spiega ancora il Papa: "E' come se ci dicesse 'eccoti la mia misericordia, la mia tenerezza, il mio perdono; prendili e fanne largo uso'. E noi che cosa ne abbiamo fatto? - si chiede Francesco - Chi abbiamo contagiato con la nostra fede? Quante persone abbiamo incoraggiato con la nostra speranza? Quanto amore abbiamo condiviso col nostro prossimo? Qualunque ambiente, anche il più lontano e impraticabile, può diventare luogo dove far fruttificare i talenti. Non ci sono situazioni o luoghi preclusi alla presenza e alla testimonianza cristiana".
