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Pasqua 2023, Via Crucis al Colosseo senza Papa Francesco

07 aprile 2023 | 12.59
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Il Pontefice "a causa del freddo intenso di questi giorni" segue da casa

Pasqua 2023, Via Crucis al Colosseo senza Papa Francesco

Via Crucis al Colosseo senza Papa Francesco. Il Pontefice "a causa del freddo intenso di questi giorni" segue la Via Crucis da casa Santa Marta, unendosi alla preghiera di coloro che si raccoglieranno con la diocesi di Roma al Colosseo", fa sapere il Vaticano. Alla celebrazione presieduta dal vicario di Roma, cardinale Angelo De Donatis, presenti circa 20mila persone.

Nel pomeriggio, il Papa è arrivato in sedia a rotelle nella Basilica Vaticana per presiedere la messa del Venerdì Santo. Il Pontefice, come accade da quando ha problemi di deambulazione, non si è prostrato sul pavimento davanti al crocifisso ma ha sostato davanti in silenzio sulla sedia a rotelle. Al termine , tra i cardinali in coda per baciare il crocifisso, anche Angelo Becciu, imputato nel processo in Vaticano legato alla compravendita del Palazzo londinese.

VIA CRUCIS - I testi proposti quest'anno per le stazioni della Via Crucis del Venerdì Santo al Colosseo "sono testimonianze ascoltate dal Papa nel corso dei sui Viaggi Apostolici e in altre occasioni. La raccolta è stata curata da alcuni Dicasteri della Curia Romana", come fa sapere il Vaticano. Alla decima stazione, 'Gesù è spogliato delle vesti' le voci di pace dai giovani dell'Ucraina e della Russia. Un ucraino racconta: "L'anno scorso, papà e mamma hanno preso me e mio fratello più piccolo per portarci in Italia, dove nostra nonna lavora da più di vent'anni. Siamo partiti da Mariupol durante la notte. Alla frontiera i soldati hanno bloccato mio padre e gli hanno detto che doveva rimanere in Ucraina a combattere. Noi abbiamo continuato in pullman per altri due giorni. Arrivati in Italia io ero triste. Mi sono sentito spogliato di tutto: completamente nudo. Non conoscevo la lingua e non avevo nessun amico. La nonna si sforzava per farmi sentire fortunato ma io non facevo altro che dire di voler tornare a casa. Alla fine la mia famiglia ha deciso di rientrare in Ucraina. Qui la situazione continua ad essere difficile, c'è guerra da tutte le parti, la città è distrutta. Ma nel cuore mi è rimasta quella certezza di cui mi parlava la nonna quando piangevo: 'Vedrai passerà tutto. E con l'aiuto del buon Dio tornerà la pace'".

Il ragazzo russo osserva: "Io invece, sono un ragazzo russo... mentre lo dico sento quasi un senso di colpa, ma al tempo stesso non capisco perché e mi sento male due volte. Spogliato della felicità e di sogni per il futuro. Sono due anni che vedo piangere la nonna e la mamma. Una lettera ci ha comunicato che mio fratello più grande è morto, me lo ricordo ancora nel giorno del suo 18° compleanno, sorridente e brillante come il sole, e tutto questo solo qualche settimana prima di partire per un lungo viaggio. Tutti ci dicevano che dovevamo essere orgogliosi, ma a casa c'era solo tanta sofferenza e tristezza. La stessa cosa è successa anche per papà e nonno, anche loro sono partiti e non sappiamo più nulla. Qualche mio compagno di scuola, con tanta paura, mi ha detto all'orecchio che c'è la guerra. Tornato a casa ho scritto una preghiera: Gesù, per favore, fa' che ci sia la pace in tutto il mondo e che tutti possiamo essere fratelli".

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