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Tivoli, insegnante religione arrestato per violenza sessuale su bambini

23 maggio 2023 | 09.16
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La misura cautelare nei confronti di un 46enne: "Comprava silenzio vittime con regali costosi"

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Un insegnante di religione arrestato a Tivoli, in provincia di Roma, per violenza sessuale su bambini e ragazzi. Dopo avere creato una relazione di fiducia e amicizia con i minorenni e i loro genitori, il docente avrebbe commesso violenze sessuali, approfittando di gite scolastiche e campus estivi. Per questo motivo una misura cautelare è stata eseguita nei confronti dell'insegnante di 46 anni accusato di violenze sessuali reiterate per anni ai danni di diversi ragazzini tra 10 e 15 anni (all'epoca della prima violenza), commesse nella zona di Tivoli e in altre città d'Italia.

LA DENUNCIA E L'INCHIESTA

E’ stata la denuncia di un ragazzo, ora maggiorenne, presentata a marzo scorso a far scattare le indagini della procura di Tivoli e della Polizia che hanno portato all’arresto. Tra gli episodi contestati, oltre alle violenze a partire dal 2016, anche un caso più recente avvenuto a partire dal 2020 quando l'uomo, sospeso nel frattempo dall’insegnamento, aveva trovato lavoro in una casa famiglia di Roma che si occupa di minori vittime di abusi. Il quarantaseienne, ora ai domiciliari con braccialetto elettronico, era stato anche vicepreside in una scuola superiore del circondario di Tivoli, e aveva avuto diversi incarichi sia da laico nella struttura ecclesiale, sia nell’ambito di un’associazione religiosa che si occupa di minorenni.

In base a quanto emerso due segnalazioni di abusi, arrivate negli anni passati alle autorità religiose, non erano mai state trasmesse all’ufficio giudiziario. Il vescovo di Tivoli, mons. Mauro Parmeggiani in una nota ha spiegato che "appena appresa la notizia di un presunto abuso presso il Consultorio diocesano, di cui" il prof arrestato "è presidente, è stata inviata immediata segnalazione all’autorità di pubblica sicurezza". "Ricevuta la denuncia in sede canonica da parte dei genitori della presunta vittima, constatato il 'fumus delicti'", il vescovo "ha immediatamente revocato l’idoneità all’insegnamento della religione cattolica al docente e da allora lo stesso non ricopre più alcun incarico pastorale nella diocesi".

L'IDENTIKIT

"Era un uomo impossibile da odiare, un secondo padre, una persona conosciuta e ben voluta da tutti, capace di comprare il silenzio delle vittime con regali costosi, ma anche con l'ascolto, con la comprensione, con parole adatte a consolare dalle angosce dell'adolescenza", si legge nell’ordinanza cautelare con cui il gip di Tivoli ha disposto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per il 46enne accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di quattro minori.

E' "concreto e attuale il pericolo di reiterazione delle per medesime condotte criminose, evidenziate, in particolare, dalle specifiche modalità e circostanze del fatto", scrive il giudice. Il quarantaseienne "ha reiteratamente posto in essere atti di violenza sessuale nei confronti di soggetti minorenni, a lui affidati dai familiari in virtù del rapporto di fiducia instaurato negli anni o in relazione alla sua qualità di educatore. L’indagato non ha avuto scrupoli nell'approfittarsi della fiducia in lui riposta, ignorando completamente le gravi ricadute del suo agire nei confronti dei minori, approfittando della loro giovane e complicata età, della loro inesperienza, consapevole che l'acquisto di doni, il tempo loro dedicato, lo svago, le continue elargizioni economiche, unitamente al supporto offerto ai loro familiari, gli avrebbe consentito di ottenere il loro silenzio".

L’uomo, secondo il giudice, "presenta totale incapacità di contenere gli impulsi anche a dispetto delle possibili conseguenze dei suoi comportamenti sullo stato psico-fisico delle vittime".

LE PAROLE DEL PROCURATORE

“Il clima di omertà ambientale è molto simile a quello mafioso. I genitori non vogliono accettare la violenza che può avere patito il loro figlio, cercano di coprire, nascondere e non credono al minore. Spesso si rivolgono all’autorità religiosa che tende a tenere la vicenda al suo interno. Uno dei ragazzi, infatti, dice: 'Io non denuncerò mai perché non mi crederanno mai e tutto questo non porterà a niente'. Questo è quello che pensano i nostri ragazzi", ha affermato il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto, nel corso di una conferenza stampa in procura dopo l’arresto.

“Bisogna credere a loro e avere fiducia quando denunciano e i genitori devono immediatamente rivolgersi all’autorità statale. Molti genitori si confidano solo con l’autorità religiosa. Chi non denuncia deve sapere che avrà sulla coscienza eventuali ulteriori violenze ai danni di altri bambini. Non vogliamo fare processi morali ma se avessimo subito avuto tutte le carte dall’autorità religiosa lo avremmo fermato prima", ha aggiunto il procuratore di Tivoli.

Intanto le indagini proseguono e, come sottolineato dal procuratore, "chiunque ritenga di avere informazioni utili, potrà prendere contatti col personale del Commissariato Polizia di Stato di Tivoli, particolarmente impegnato nel perseguire i delitti come quello in esame, al numero 0774319482".

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