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Fecondazione: in Puglia tecniche usate per 3 mila coppie nel 2014

08 luglio 2016 | 17.53
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Giuseppe Speziale, vicepresidente di Gvm Care & Research
Giuseppe Speziale, vicepresidente di Gvm Care & Research

Nel 2014 in Puglia 2.960 coppie sono state trattate con tecniche di procreazione medicalmente assistita (di primo, secondo e terzo livello) che hanno portato a 600 gravidanze. In particolare, i cicli iniziati sono stati 3.524, un terzo dei quali presso l'ospedale Santa Maria di Bari che fa parte di Gvm Care & Research.

Con una media di 1.200 procedure di primo e secondo livello ogni anno (circa il 40% di quelle eseguite in tutta la Regione), dal 1991 al 2015 l'ospedale ha eseguito 18 mila cicli tra primo e secondo livello (inseminazione intrauterina e fecondazione in vitro), grazie a cui sono nati 2.500 bambini, si legge in una nota.

Numeri 'buoni' ma, ricordano gli esperti, "l'infertilità in Puglia è in aumento, come nel resto d'Italia, e coinvolge il 20% delle coppie. "Motivo per cui si potrebbe e dovrebbe fare di più". E' l'appello di Pasquale Totaro, responsabile del Centro Pma dell'ospedale Santa Maria, in occasione dell'incontro - oggi e domani al Palace Hotel di Bari - in cui 150 medici del settore hanno fatto il punto sulle tecniche più efficaci di Pma, in occasione dei 25 anni di attività del Centro di procreazione del Santa Maria.

Totaro sottolinea come "nel 2014 siano stati iniziati 563 cicli di Pma per 1 milione di abitanti in Puglia. Un dato nettamente inferiore rispetto allo standard di 1.000 cicli per milione di abitanti. In Puglia, dove i trattamenti sono solo a pagamento, si può fare di più, anche per bloccare le trasferte di tante coppie che si rivolgono ad altre regioni pur di risparmiare. Auspichiamo che i trattamenti di Pma vengano finalmente inseriti nei Lea, così da evitare il turismo extraregionale verso altre città dove l'offerta è maggiore e sempre più spesso convenzionata con il Ssn. Tutte le coppie hanno diritto alla genitorialità e come tutti i migliori prodotti della terra fare il trattamento a chilometro zero significa offrire tanta qualità".

Gianpiero Palermo, professore di Medicina della riproduzione e di embriologia in ostetricia e ginecologia del Weill Cornell Medical College di New York, considerato il 'pioniere dell'Icsi', grazie al quale nel 1992 nacque il primo bambino al mondo con questa tecnica, sottolineato l'importanza di ricorrere a una pratica di inseminazione artificiale laddove sussistano gravi problemi di fertilità.

"L'Icsi(Intra-Cytoplasmatic Sperm Injection, iniezione intra-citoplasmatica dello spermatozoo) ha rivoluzionato il campo della medicina riproduttiva - evidenzia l'esperto - poiché ha consentito a coppie dove sussisteva un alto grado di infertilità maschile di potersi riprodurre. Grazie a questa tecnica, infatti, il singolo spermatozoo viene iniettato dal biologo dentro ciascun ovocita, con un'ottima percentuale di riuscita. Le statistiche più recenti mostrano che in Italia, tra il 2008 e il 2010, sono stati effettuati circa 130 mila cicli di Icsi".

"Santa Maria è un ospedale all'avanguardia sia sotto il profilo tecnologico che dei servizi - dichiara Giuseppe Speziale, vicepresidente di Gvm Care & Research - e grazie al Centro di Pma abbiamo l'ambizioso obiettivo di poter contribuire sia a limitare il fenomeno della mobilità dei pazienti, che potranno usufruire delle cure necessarie sul proprio territorio, sia a rendere ancora più attrattiva la sanità pugliese per le regioni vicine".

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