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Piacenza: lo psichiatra, amnesia dissociativa buco nero da stress e routine

27 settembre 2014 | 15.01
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"Un buco nero" nell'attenzione, che falsifica i ricordi "legati a un particolare periodo di tempo, o a una persona, o a determinati fatti", e può essere scatenato "da un evento traumatico, ma anche da un forte stress e dalla mancanza di sonno. Complice la routine". Così gesti familiari vengono ricordati come già fatti, quando invece non lo sono, e viceversa. A descrivere come una 'trappola' l'amnesia dissociativa transitoria è lo psichiatra Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, dopo il proscioglimento di un papà, Andrea Albanese, riconosciuto incapace di intendere e volere quando lasciò in auto il figlio di due anni, morto dopo otto ore sotto il sole.

Albanese, infatti, secondo i periti fu vittima di una amnesia dissociativa. "Quella di Piacenza è una vicenda drammatica che ha colpito molti, anche perché - dice lo psichiatra all'Adnkronos Salute - nel caso di genitori di bambini molto piccoli, non è raro arrivare a livelli di stanchezza estrema, o di stress, che possono scatenare questo tipo di fenomeni". Certo, una cosa è dimenticare di chiudere il rubinetto o la porta di casa, altra un bimbo "che non sa ancora segnalare la sua presenza, perché è molto piccolo o magari si è addormentato". Il proscioglimento per l'uomo, che all'epoca si era detto convinto di aver portato il piccolo all'asilo, sarebbe legato proprio alla relazione degli psichiatri di accusa e difesa, concordi nel dire che il papà fosse in preda ad amnesia dissociativa quando lasciò il suo Luca in auto nel parcheggio sotto l'ufficio, anziché portarlo all'asilo.

"Quando entrambi i periti concordano in questo senso, viene riconosciuta l'incapacità di intendere e volere. E' importante dire che, se questa sentenza da un lato chiude un dramma, dall'altro occorre impegnarsi perché cose simili non accadano maio più - sottolinea Mencacci - Penso ai segnalatori acustici da installare nelle auto delle coppie con bambini in età neonatale".

Ma come funziona questo 'buco nero' nella consapevolezza di una persona apparentemente sana? "Si tratta di un fatto particolare - spiega Mencacci - ormai di queste amnesie ne conosciamo diversi tipi: c'è quella sistematizzata, in cui non si hanno ricordi di persone specifiche, o di intere aree della vita, o quella continuativa, o ancora di tipo selettivo, legata a un periodo di tempo limitato. Tutte queste amnesie dissociative sono legate o a un evento traumatico, in questo caso però assente, o a stress e stanchezza da mancanza di sonno, per cui si esce da una sorta di lista mentale delle cose da fare, e si cade in un automatismo del pensiero. Una condizione un po' ipnoide in cui si svolgono delle azioni, specie quelle del mattino, come in trance".

Ecco che si rischia inconsapevolmente di 'saltare' uno step, di inserirsi su un altro tipo di routine. "Senza però aver completato gli impegni precedenti. Queste condizioni - aggiunge l'esperto - possono verificarsi facilmente nelle prime ore del mattino, quando l'attenzione può essere ridotta, magari a causa di disturbi del riposo notturno, o carenza di sonno, o stress di vario genere". Tre 'nemici' che possono far abbassare il livello di attenzione, che spesso i neogenitori conoscono bene.

"Ecco perché - conclude - occorre aumentare la vigilanza quando i bambini sono piccoli. Chiedo un impegno anche della politica e del governo, affinché nella costruzione delle auto sia previsto e inserito un segnalatore acustico che risvegli in tempo la persona da una possibile amnesia dissociativa transitoria".

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