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Rimini: Franceschini, Frana di San Leo non ha interessato la Rocca

30 aprile 2014 | 16.35
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La frana di San Leo, in provincia di Rimini, dello scorso 27 febbraio non ha interessato la Rocca. Ad assicurarlo, oggi durante il question time alla Camera, è stato il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. "La Rocca di San Leo, fortezza attribuita a Francesco di Giorgio Martini e che costituisce la principale attrattiva turistico e culturale di San Leo e della Val Marecchia, è rimasta sempre aperta in quanto non si sono riscontrati danni strutturali imputabili al crollo; essa dista infatti un centinaio di metri dalla zona interessata dallo smottamento. Tuttavia al momento si può accedere ad essa tramite il solo percorso pedonale attraverso il bosco, che il Comune sta provvedendo a rendere più agile".

"La locale Soprintendenza - ha proseguito Franceschini- svolge una costante attività di valorizzazione, conservazione e studio di concerto con gli enti territoriali ed ha riaperto vari spazi interni alla Rocca ed in particolare le prestigiose sale ducali poste al primo piano dell'ala denominata Residenziale, ampliando così gli spazi destinati alle visite. Naturalmente - ha rimarcato il ministro- sono gli aspetti geologici quelli che costituiscono una continua preoccupazione. La Giunta Regionale il 21 marzo 2014 ha richiesto lo stato di calamità per il crollo e, contestualmente, è stato costituito il Comitato Istituzionale per la valutazione delle azioni da intraprendere in merito all'emergenza del dissesto".

"Il Dipartimento di Protezione Civile - ha detto il titolare di via del Collegio Romano- ha effettuato i relativi sopralluoghi conoscitivi il 31 marzo ed il 1° aprile scorsi, congiuntamente con personale della Regione e degli enti locali interessati. Si stanno completando i rilievi delle aree prossime al crollo.Le analisi effettuate finora hanno permesso di valutare che a seguito del dissesto non vi sono stati spostamenti significativi delle masse della rupe prossime all'area di crollo. La prima fase di indagini sarà conclusa entro fine giugno 2014, e consentirà in sintesi:la riperimetrazione e riclassificazione delle aree a rischio; la definizione di un supporto tecnico per la progettazione degli interventi di messa in sicurezza; la valutazione delle criticità in fase di superamento dell'emergenza; la valutazione complessiva del rischio".(segue)

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